
Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
Since then, at an uncertain hour,
that agony returns:
and till my ghastly tale is told
this heart within me burns
(Samuel Taylor Coleridge, The Rime of the Ancient Mariner)
“Meditate che questo è stato: / vi comando queste parole”, scriveva Primo Levi nella poesia simbolo della Shoah Se questo è un uomo. Sarebbe bello poter dire, all’alba degli eventi degli ultimi giorni, che le nuove generazioni abbiano dimenticato, ma così non è. In Cecenia, una delle ottanta entità federali da cui la Federazione Russa è composta, la storia si sta ripetendo. “Uomini dall'orientamento sessuale non tradizionale o sospetto" vengono picchiati e torturati, anche con scosse elettriche sui genitali, affinché denuncino altri omosessuali. Se escono dalla struttura, la cui ubicazione è segretata e nella quale sembrano siano già morti individui, è solo per essere rinviati alle famiglie che si impegnano ad ucciderli.
- primo levi
- I sommersi e i salvati
- La tregua
- Se questo è un uomo
- olocausto
- lager
- Auschwitz
- triangolo rosa
- Olocausto omosessuale
- LGBT
- Unioni civili
- Russia
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- repressione
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- Francesco De Gregori
- La storia siamo noi
- Zaira Magro
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Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Fernando Pessoa – Tutte le lettere d’amore)
Tanti anni fa in un’aula universitaria gremita di studenti, a ridosso di mura greche presenti nell’edificio storico in cui è ubicata la mia università, un professore di filosofia di fronte a gente stipata negli angoli più remoti dell’aula immensa, c’ha tenuto a fare una precisazione rispetto al verbo greco phileîn, amare. Asseriva, con fonti alla mano, che questo verbo aveva due possibili interpretazioni: in una il verbo indicava un’attività più inerente alla vicinanza, quasi fisica, in un rapporto relazionale, nell’altra indicava più propriamente il trasporto e la cura che si impiega nell’atto stesso d’amare.
Il 12 luglio di undici anni fa io avevo undici anni e Neri Marcorè ne aveva quaranta. Era sera tardi e Canale 5 stava trasmettendo l’ultima puntata di una serie diretta da Maurizio Ponzi che, negli anni, avrei ricordato per la frase “Va con il padre, il figlio. Va con il padre, il figlio”. I comportamenti ripetitivi e gli schemi di approccio inusuali di Filippo Pollini, protagonista della miniserie di Mediaset E poi c’è Filippo, erano stati all’ordine del martedì per dodici settimane. La diagnosi per quello che all’epoca venne definito “una specie di Rain Man all’italiana” era sindrome di Asperger, una patologia inserita nello spettro dei disturbi pervasivi dello sviluppo e descritta per la prima volta da Hans Asperger nel 1944.
- E poi c'è Filippo
- canale 5
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- Neri Marcorè
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- Sindrome di Asperger
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Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Esoterico Parte Seconda
Soggetto & Sceneggiatura: Sergio Mastroianni e Alessandro Monaco
Matita, Penna Biro & China: Sergio Mastroianni
“Sai come si chiama la clinica dove
si ha la libertà di ammazzarsi? Dignitas”
(Bella Addormentata, 2013)
Fabiano Antoniani, reso cieco e tetraplegico dal 2014 da un incidente stradale, è morto alle 11:40 del 27 febbraio 2017. No, la questione è ben diversa: Dj Fabo ha scelto di morire, mordendo lui stesso il pulsante per attivare l'immissione del farmaco letale, che ha assunto in una clinica specializzata Dignitas a Forck, in Svizzera.
Ad accompagnarlo e a rischiare, adesso, fino a dodici anni di carcere per il reato di ‘aiuto al suicidio’ è stato Marco Cappato dell'Associazione no profit Luca Coscioni, impegnata nella sensibilizzazione circa la libertà di ricerca scientifica in materia di eutanasia, contraccezione ed aborto, fecondazione assistita e diritti dei disabili e co-fondata dal celebre attivista Piergiogio Welby, affetto da distrofia di Duchenne e morto il 20 dicembre 2006 dopo che gli furono staccati i macchinari per sua volontà.
- Fabio Antoniani
- Dj Fabo
- Dignitas a Forck
- Marco Cappato
- Piergiorgio Welby
- Eluana Englaro
- eutanasia
- Piergiorgio Napolitano
- Guliano Ferrara
- Giovanni Nuvoli
- Tommaso Ciacca
- Bella addormentata
- Marco Bellocchio
- Toni Servillo
- Alba Rohwacher
- Pier Giorgio Bellocchio
- Maya Sansa
- Michele Riondino
- Fabrizio Falco
- Roberto Herlitzka
- Veronica Raimo
- Stefano Rulli
- 01 Distribution
- Miele
- Valeria Golino
- Jasmine Trinca
- Carlo Cecchi
- Iaia Forte
- Libero De Rienzo
- Roberto De Francesco
- Francesca Marciano
- Valia Santella
- Riccardo Scamarcio
- BiM Distribuzione
- Vi perdono
- Angela del Fabbro
- Mauro Covacich
- cinema italiano
- cinema civile
- Zaira Magro
- Il Pickwick
“Un’escort che ha problemi col padre? È così raro!”.
Dopo un periodo di rapporti “meccanici” ai fini (non soddisfatti) di procreare, Marito e Moglie non riescono più a farsi trascinare dalla passione ed ogni tentativo si spegne in commenti su quante sigarette l’una abbia fumato o su quanti anelli di cipolla l’altro abbia ingerito, steso sul divano della loro casetta a Portland.
- You Me Her
- serie televisiva
- Netflix
- John Scott Shepherd
- Rachel Elise Blanchard
- Gregory Poheler
- Priscilla Faia
- Melanie Papalia
- Jarod Joseph
- Jennifer Spence
- Ennis Esmer
- Chelah Horsdal
- Laine MacNeil
- Jerry Wasserman
- Patrick Gilmore
- Audience Network
- Portland
- Settimo cielo
- Espressioni
- Zaira Magro
- Il Pickwick
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Esoterico Parte Prima
Soggetto & Sceneggiatura: Sergio Mastroianni e Alessandro Monaco
Matita, Penna Biro & China: Sergio Mastroianni
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Make-up per outsider o semplice tatticismo commerciale?
Scritto da Zaira MagroQuando mi sono imbattuta nel nuovo spot di Maybelline NY, rilasciato una settimana fa, non avrei mai pensato che ne avrei fatto materia di riflessione e, prima di scrivere questo articolo, mi sono interrogata molto sui reali motivi per cui avessi deciso di cimentarmi nella recensione di un video che in meno di due minuti mi ha creato non poche perplessità.
Chi mi conosce sa bene con quanto poco affetto io mi volga agli scaffali di prodotti di cosmesi, con cui ho fatto realmente conoscenza pochi anni fa, seguendo una scuola di pensiero secondo cui “almeno un filo di trucco nelle occasioni speciali è d’obbligo”.
Ci penso da un po', da quando sono andata a sbattere contro la piramide che si erge al centro della Feltrinelli composta dalle copie del nuovo libro di Roberto Saviano. Dopo la diatriba tra il Sindaco di Napoli e il suddetto scrittore, mi è ritornato in mente questo pensiero un po' ossessivo, una specie di fastidio come quando cammino per strada e il motorino molesto mi sfreccia a due centimetri e per un paio di minuti dimentico tutto e mi agito in preda all'ansia e alla maledizione facile.
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Miti e retoriche del referendum
Scritto da Gianmarco Thierry GiulianaGiorno 4 dicembre saremo a chiamati a votare, a esprimere le nostre idee dunque e a far contare la democrazia. Ma ecco un problema poco considerato: da dove vengono queste idee? La nostra scelta, già ridotta a una crocetta fra due alternative imposte da altri, potrà davvero dirsi libera e coscienziosa? Ingenuamente si potrebbe essere certi di sì, e pensare che essendo nostre queste idee vengano esclusivamente da noi, dalla nostra intelligenza e sensibilità, al massimo dalle esperienze del nostro vissuto e dalle persone a noi più vicine capaci d'influenzarci. O ancora si potrebbe credere che tutto dipenda dalla propria capacità d'informarsi.
Nulla tuttavia è più lontano dalla verità.
- Miti e retoriche del referendum
- referendum costituzionale
- Giorgio Gaber
- Costituzione Italiana
- Matteo Renzi
- Partito Democratico
- Gustavo Zagrebelsky
- Roberto Benigni
- Toni Servillo
- Giovanni Guzzetta
- Movimento LGBT
- Stefano Accorsi
- Jacques Prévert
- utopia della competenza
- mito della novità
- retorica del futuro
- bicameralismo paritario
- mito della felicità luccicante
- Marco Travaglio
- casta
- analisi sociopolitica
- Espressioni
- Gianmarco Thierry Giuliana
- Il Pickwick
Percoto Introspettiva
Ministorie adolescenziali e non solo: introspettive, noir e surrealiste.
Ambientate nel cortile della Percoto e non solo e con i soliti protagonisti: Dario, Ale, Seo, Qualli ed altri...
Pensiero critico. Il mio professore di storia dell'arte del liceo pretendeva che, durante l'interrogazione, corredassimo di pensieri critici un'opera. Di Brunelleschi o di Füssli dovevamo saperne parlare per un'ora intera. Cosa dire in un'ora, per noi, era un mistero. Divagavamo inserendo argomenti tra i più disparati: dalla geopolitica all'antroposofia. Guadagnando, quando andava bene, un bel cinque; quando andava male, uno striminzito due; quando andava tragicamente, una passeggiata in corridoio. Più avanti negli anni capimmo che egli desiderava addestrarci al cosiddetto "pensiero critico". E invece, per cinque anni, pensammo criticamente che fosse folle. Gliene dicemmo...
- Biennale di Venezia
- Biennale Arte 2017
- Christine Marcel
- Esposizione Internazonale d'Arte
- Paolo Baratta
- Venezia
- Arte contemporanea
- critica d'arte
- Viva Arte Viva
- Dipartimento della Création Contemporaine et Prospective del Centre Pompidou
- Parigi
- Progetto Pratiche d’Artista
- trans padiglioni
- Tavola Aperta
- arte
- Andrea Avezzù
- Dario La Mendola
- Il Pickwick
1. Perché dare tanta importanza alla comunicazione dell’esperienza?
Oggi, attraverso i social network (fb, wap, twitter, ecc...) non si fa altro che comunicare esperienze acerbe e stati d’animo vacui. Vittime del vortice mediatico, anneghiamo senza possibilità di riconoscimento in un prima e in un dopo.
Nella fretta di comunicare non si vive.
La parola leggera va più veloce. Un soffio di vento se la porta via, perché non ha densità che la trattenga e la faccia germogliare.
Sembra sia passata un’eternità da McLuhan, Warhol, Pasolini e Debord. La frattura insanabile che da veggenti questi avevano intravisto, noi non la vediamo più, perché l’abbiamo completamente interiorizzata, rendendo totali la schizofrenia e l’alienazione.
Non sarebbe forse più utile insegnare a far sedimentare l’esperienza prima di comunicarla? Insegnare l’inutilità dell’attualità e la potenza imperitura dei classici?
il Pickwick
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