Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
Soggetto e Sceneggiatura: Domenico Di Francia / Keneru
Matita e China: Domenico Di Francia / Keneru
Colorazione digitale: Simone Pretelli
Per me scrivere è far compagnia nelle sale d’attesa, fra un punto e l’altro della vita di qualcuno.
Costa le ore, il lavoro di lima, ma rimane un elemento sullo sfondo. È poco necessario, è soltanto un sottofondo.
Mi dico così sedendo a terra. Strano quando poggi i polpastrelli tra l’erba e la fanghiglia secca, strano quando pensi che quel posto – quel luogo preciso – puoi chiamarlo casa. T’ha lasciato una lingua, la maggior parte delle idee. Devi chiamarlo casa.
Sebbene si sappia, grazie a studi scientifici recenti, che l’autismo sia un disturbo evolutivo, la sua diagnosi resta – in molti casi − controversa, a causa della particolarità di ogni caso analizzato. Questo disturbo si presenta infatti fin dalla tarda infanzia, ma segue un decorso specifico che fa sì che i sintomi appaiano differenti nelle diverse età.
Se dovessimo tracciare il profilo del finto intellettuale medio-borghese contemporaneo potremmo dire questo: non prova vergogna nel blaterare sull’importanza del teatro greco e prova invece molto pudore nel parlare della pornografia che consuma. Con l’atteggiamento ironico tipico di chi disprezza la massa, egli non ha intenzione di ricredersi in niente, e conquista oscenamente le proprie scopate nei milieu con cento pensieri altrui (capiti male) e mai uno proprio: un misto fra necrofilia e Gangbang.
Se tuttavia esiste ancora oggi un luogo sacro di catarsi, uno spettacolo di massa capace di educare e di portare alla riflessione sui valori profondi della società, questo sta proprio nella pornografia.
Direi di più: essa è l’unica speranza, l’ultima, per chi (e non è certamente il soggetto sopracitato) ancora crede nella rivoluzione.
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Soggetto & Sceneggiatura: Domenico Di Francia / Keneru
Matita & China: Domenico Di Francia / Keneru
Colorazione digitale: Simone Pretelli
Riuscire a dare forma alla bellezza della materia, riplasmando ogni volta i canoni dell’eleganza. Levigare con lo sguardo, prima che con il gesto, per offrire evidenza concreta a un’idea, a una suggestione, a un’immagine artistica. Giocare con l’armonia e la disarmonia delle linee o dei colori, intarsiando dettagli improvvisi all’interno di scomposte progettualità d’invenzione. Fare di un metallo, di una stoffa o di una pietra, la tela tattile dalla quale eliminare il superfluo perché l’essenziale diventi opera d’arte offrendo – dell’opera d’arte – tutto il piacere.
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- gioielli
“Se si usa la vita che continua, la tradizione, nel modo
giusto, essa ci può dare le ali. Certo, se ci si ferma al
passato diventa un fatto negativo, ma se ce ne serviamo
come di un trampolino, salteremo molto più in alto che
se partissimo da terra".
(Eduardo De Filippo)
- Eduardo: luoghi, vita, opere
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- Giulio Baffi
- Paolo De Luca
- Franco Carmelo Greco
- camerino di Eduardo
- Teatro San Ferdinando
- I Giorni e le Notti: l'Arte di Eduardo
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- Bruno Roberti
- Eduardo con gli attori: forme della messinscena
- Fisciano
- Università degli Studi di Salerno
- Teatro d'Ateneo
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- Dario Tommasello
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- Stefano De Matteis
- Suite per Eduardo
- Natale in casa Cupiello
- Fausto Russo Alesi
- Antonia Lezza
- tradizione eduardiana
- convegno di studi
- MasiarPasquali
- alessandro toppi
- Il Pickwick
Perché tutto ciò
Lo sproloquio che vi accingete a leggere potrebbe essere considerato infantile e cattivo, ed è scritto per un motivo preciso: ho preso a partecipare al poco remunerativo circo dei call for papers indetti da università e associazioni culturali varie; avendo passato la gran parte dell’ultimo anno sepolto a leggere testi critici e tecnici, spesso nemmeno in lingua italiana, credo di essermi un po’ arrugginito, oltre che parecchio intristito. Quale migliore occasione, dunque, per “sgranchirmi”, se non quella di riprendere in mano il vecchio discorso – costituente, grossomodo, lo zoccolo concettuale del mio vecchio blog – della liceità, ossia: se un soggetto x compie un gesto e lo rende pubblico di sua spontanea volontà, il soggetto y può essere a sua volta legittimato a evidenziare il suddetto gesto, eventualmente decontestualizzandolo e/o facendoci su dell’ironia? Altro motivo per cui propongo qui la presente riflessione è la consapevolezza che almeno uno o due frequentatori del sito si dilettano con la scorrettezza e le meschinità di sorta e a suo tempo hanno trovato divertenti le mie disavventure sociovirtuali.
Pickwick goes to Comicon! Parte #2 – Fin
Written by Alessandro AuriemmaGiorno 03
Nel terzo giorno del Salone Internazionale del Fumetto, che si è tenuto a Napoli dal 1° al 4 maggio, già dal mattino un cielo plumbeo e nuvoloso ha accompagnato la nostra traversata, seguito a ruota da una pioggia piuttosto fastidiosa, che non ha, però fermato tutti. Nonostante parte delle persone abbia abbandonato la mostra, i padiglioni interni si sono comunque riempiti di tutti quelli che, tra una spallata e uno "scusi, permesso", si affollavano davanti agli stand di fumetti per cercare i loro supereroi preferiti. E proprio di questi ragazzoni con i superpoteri hanno parlato Giuseppe Camuncoli, uno dei disegnatori più apprezzati in Italia e che ha collaborato con le più importanti case editrici, Marco Marcello Lupoi, il direttore publishing della Panini Italia, Diego Malara, giornalista e curatore di 9L, Alessio Danesi, Direttore editoriale di RW-Lion (cioè quelli che pubblicano i fumetti DC Comics in Italia) e Stefano Perullo, esperto e appassionato di fumetti, di cui scrive da molti anni, e titolare della fumetteria Comix Factory.
- Napoli Comicon
- Salone Internazionale del Fumetto
- Giuseppe Camuncoli
- Marco Marcello Lupoi
- Casa Editrice Panini
- Diego Malara
- 9L
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- RWLion
- Stefano Perullo
- Comix Factory
- cinefumetto
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- Bryan Singer
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- 300: l'alba di un impero
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- Heath Ledger
- Frank Miller's Sin City
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- Cosplay Challenge Pro
- Luca Panzieri
- Gabriella Orefice
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- Dante's Inferno
- Monster Hunter
- Berserk
- manga
- Premio Attilio Micheluzzi
- Lupo Alberto
- Davide
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- Stefano Gorla
- Stefano Incerti
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- Centro Nuovo Fumetto Andrea Pazienza
- Bianca Bagnarelli
- Roberto Recchioni
- Emiliano Mammucari
- Sergio Bonelli Editore
- World Cosplay Summit
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- Giappone
- takemitsu
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- Premio Imago
- Madrigal
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- Tuono Pettinato
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- Alessandro Auriemma
- Il Pickwick
Soggetto & Sceneggiatura: Domenico Di Francia / Keneru
Matita & China: Domenico Di Francia / Keneru
Colorazione digitale: Simone Pretelli
In Campania, in provincia di Benevento, esiste un borgo antichissimo che nel corso del VI secolo fu intitolato a Sant'Agata, santa catanese, in seguito nel 1300 divenne feudo della famiglia De Goth grazie a Papa Clemente V, ovviamente un De Goth.
Giorno 01
Parola d’ordine: 20.000.
Questo il numero minimo di persone che il 1° maggio hanno varcato i cancelli della sedicesima edizione del Napoli Comicon, il salone internazionale diretto da Claudio Curicio, che quest’anno ha come tema principale il contatto tra fumetto e cinema. Già nella prima parte della mattina ogni fascia di età immaginabile ha iniziato a invadere tutti gli ingressi messi a disposizione dall’organizzazione dell’evento.
- Pickwick goes to Comicon!
- Parte #1
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- Souvenir dell'Impero dell'Atomo
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- Sacro/Profano
- Francesca Pizzo
- Alessandro Auriemma
- Il Pickwick
ZiaLidiaSocialClub, tredicesima serata: "Round Midnight", di Bertrand Tavernier
Written by Antonella MancusiNon c'è stato tempo per il dibattito dopo il bel film Round Midnight previsto per la penultima serata della rassegna dello Zia Lidia Social Club. "Ma non tutto ha bisogno delle parole" dice Dale Turner, protagonista del film e sax tenore di un talento eccezionale. Michela alla fine del film riprende questa frase per riservare al maestro Spiniello, artista avellinese, di profonda umanità, le uniche parole sulla serata.
Il 31 ottobre 1972, su Il Gazzettino, Goffredo Parise spiegava la genesi del Sillabario n. 1 (Einaudi, 1972), il primo dei due volumi di racconti dei Sillabari (l’altro sarebbe stato pubblicato dieci anni dopo): “Il libro nasce così: negli anni tra il ’68 e il ’70, in piena contestazione ideologica, in tempi così politicizzati, udivo una gran quantità di parole che si definiscono comunemente difficili. Difficili anche a pronunciare. Per esempio: Rivoluzionarizzare. Ecco, non esprime nulla. Sentivo una grande necessità di parole semplici. Un giorno, nella piazza sotto casa, su una panchina, vedo un bambino con un sillabario. Sbircio e leggo: l’erba è verde. Mi parve una frase molto bella e poetica nella sua semplicità ma anche nella sua logica. C’era la vita in quell’erba è verde, l’essenzialità della vita e anche della poesia. Pensai a Tolstoj che aveva scritto un libro di lettura non soltanto per bambini e poiché vedevo intorno a me molti adulti ridotti a bambini, pensai che essi avevano scordato che l’erba è verde, che i sentimenti dell’uomo sono eterni e che le ideologie passano. Gli uomini d’oggi secondo me hanno più bisogno di sentimenti che di ideologie. Ecco la ragione intima del sillabario”.
ZiaLidiaSocialClub, dodicesima serata: "L'udienza è aperta", di Vincenzo Marra
Written by Antonella MancusiIl genere documentario nasce dalla volontà di raccontare attraverso l'audiovisivo un aspetto della realtà rappresentato soggettivamente. In Italia il genere documentario è nato in ritardo rispetto ad altri Paesi d'Europa a causa dei vincoli fascisti imposti. Il genere documentario si basa sulla realtà e implica una notevole responsabilità morale dell'autore che talvolta sacrifica la creatività all'impegno di verosimiglianza. Il mese di marzo dello ZiaLidiaSocialClub, dedicato al tema della legalità e della giustizia sociale, si è concluso con la visione del documentario L'udienza è aperta di Vincenzo Marra.