“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Espressioni

Extra La locanda delle chiacchiere

«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».

Friday, 07 May 2021 00:00

InFLOencer: Gaetano, Fedez e la parmigiana

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Oggi avrei voluto raccontarvi di Gaetano, il fruttivendolo che la settimana scorsa prima mi ha detto che le melanzane erano finite e poi, visto il mio rammarico nel dire addio alla parmigiana, mi ha detto aspiett’, nun te movere. Entra nel retrobottega e torna con una busta piena di melanzane, tutte ammaccate e rugose.

La data del 25 aprile resta molto probabilmente la più importante della storia italiana, perché segna la Liberazione del nostro Paese dalla dittatura nazi-fascista e instaura le basi della nostra democrazia, fondata sulla solidarietà e sull’uguaglianza, sulla giustizia e sul lavoro – e quindi, traente legittimazione dal popolo tutto, finalmente protagonista e partecipe.

Friday, 16 April 2021 00:00

Sul corpo panico, la transizione

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L’individuo, colui che appare come dicente, è corpo. Organismo periferico – paradosso celatamente disvelato – e alieno al corpo consumato come ente transitorio. L’individuo si annuncia come multitudo corporum, marginale all’ego nucleico e figurativamente cutaneo, divezzato alla compromissione: un corpo profferto al biancore del vuoto, volumico e perimetrale. Il senso dell’anonimia scevera l’organismo materiale cui si congiunge piuttosto che il verbum  la voragine dell’oralità: il corpo esso stesso include la pertinenza aerea attendendo al silenzio.

Ci sono mestieri che il tempo ha provato a cancellare, non riuscendoci, lavori duri le cui abilità si custodiscono e si tramandano da una generazione a quella successiva e a quella dopo ancora, sempre uguali o quasi, professioni il cui ritmo è scandito dai cicli delle stagioni e i cui giorni si regolano seguendo l’alternarsi naturale della luce e del buio.

Friday, 09 April 2021 00:00

Schermi d’odio

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Di come l’odio sembri aver trovato nell’arena digitale uno dei suoi habitat privilegiati, soprattutto nelle sue diramazioni social e videoludiche, si occupano due recenti pubblicazioni di Milena Santerini, La mente ostile. Forme dell’odio contemporaneo (Raffaello Cortina Editore 2021), e Matteo Bittanti (a cura di), Game Over. Critica della ragione videoludica (Mimesis, 2020).

Friday, 02 April 2021 00:00

InFLOencer: la festa dei figli senza padre

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In occasione della recente festa del papà mi è venuta un’idea formidabile. Voglio istituire la festa dei figli senza padre. Eh si, perché qua si celebrano i nonni, gli innamorati, addirittura i compleanni. Che per inciso, sono la festa più insensata. Cosa c’è da festeggiare nel vedere l’insegna “Game Over” avvicinarsi inesorabilmente? Ma non divaghiamo e non ci facciamo mortiferi più di quanto già non siamo. Chiusi in quattro mura, a sgrattugiare la mollica residua dall’incarto della colomba.

“Ai Giochi Olimpici, il ruolo delle donne dovrebbe essere soprattutto quello di incoronare i vincitori. Una olimpiade femmina sarebbe non pratica, non interessante, antiestetica e non corretta. Le Olimpiadi sono l’esaltazione solenne e periodica dell’atletismo maschile con il cosmopolitismo come base, la fedeltà come mezzo, l’arte come sfondo, l’applauso femminile come premio”
(Pierre de Coubertin)

 

  
1912 − Olimpiadi di Stoccolma. Dovettero risuonare nei pensieri di Fanny Durack queste parole quel giorno, mentre ad ampie bracciate si avviava a conquistare il podio dei 100 stile libero di nuoto battendo tutte le altre avversarie in 1’22″2.
Tuesday, 23 March 2021 00:00

La complessità che semplifica il mondo

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Diverse componenti della nostra esistenza, della realtà che vediamo e che intuiamo, a volte struggendoci, dietro alle cose palpabili, ci fanno paura. Ci hanno sempre spaventato, è vero, ma la misura in cui ci spiazzano e ci terrorizzano adesso, è molto più ampia; essa sfocia in una condizione morbosa, quasi patologica. E non sono le tragedie del mondo, né le miserie del quotidiano, a giocare il ruolo fondamentale nella genesi di questo fenomeno psichico e psicotico, umano sin dalla più tenera escrescenza della sua radice.

Al tema della libertà dell’uomo in attinenza alla prescienza divina Severino Boezio dedica lo svolgimento del quinto ed ultimo libro onde si ripartisce la sua Consolatio Philosophiae. L’opera è composta integralmente in carcere, nei locali pertinenti al battistero della cattedrale di Pavia, ove il filosofo era stato imprigionato per ordine di Teodorico, in attesa di giudizio per avere congiurato contro lo stesso in favore di Giustino, imperatore di Bisanzio.

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il Pickwick

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