“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Gianmarco Thierry Giuliana

BLM e cultura digitale

Siamo tutti a conoscenza di quello che sta succedendo in America in seguito alla morte di George Floyd. Non solo abbiamo letto molteplici racconti di questi eventi, ma siamo probabilmente tutti stati colpiti dai numerosi video sul comportamento brutale della polizia. Ironia della sorte: l’onnipresenza delle telecamere nella nostra società, tipicamente associata a una forma di controllo e oppressione del potere, viene usata come il più prezioso strumento per delegittimare il potere e denunciarne i metodi antidemocratici.

50 e più videogiochi per i figli di Calenda

Alcuni giorni fa l'ex Ministro Carlo Calenda ha dichiarato che a casa sua i “giochi elettronici” non entrano, poiché pericolosi in quanto possono creare dipendenza, e che ritiene che bisogni tornare alla lettura, alla cultura, allo sport e ad attività che promuovono capacità come la logica, la capacità di informarsi e la socialità. L’affermazione ha suscitato una reazione vivace da parte di molti che, attraverso quella che lui ha interpretato come una aggressione per una posizione diversa, hanno voluto in realtà salvare quei poveri figli dall’ignoranza (specifica riguardo l’argomento dei giochi digitali) e dai pregiudizi evidenti del padre.
In questo “evento” ci sono almeno due aspetti tragicomici che vale la pena sottolineare.

La tipica giornata di un fascista

(Sketch comico di Luis Régo)

 
Amici della giustizia, e del fascismo, buongiorno. Freunde der Giustiz, un da Fascismus, Heil Hitler! Sì, lo so, lo so bene, che l’estrema destra non è il fascismo. Lo so... Ma cazzo si avrà pur il diritto di essere fascisti senza essere di estrema destra!
Siamo in democrazia, approfittiamone, quando l’estrema destra sarà al potere forse non avremo più il diritto di essere fascisti!

Miti e retoriche del referendum

Giorno 4 dicembre saremo a chiamati a votare, a esprimere le nostre idee dunque e a far contare la democrazia. Ma ecco un problema poco considerato: da dove vengono queste idee? La nostra scelta, già ridotta a una crocetta fra due alternative imposte da altri, potrà davvero dirsi libera e coscienziosa? Ingenuamente si potrebbe essere certi di sì, e pensare che essendo nostre queste idee vengano esclusivamente da noi, dalla nostra intelligenza e sensibilità, al massimo dalle esperienze del nostro vissuto e dalle persone a noi più vicine capaci d'influenzarci. O ancora si potrebbe credere che tutto dipenda dalla propria capacità d'informarsi.
Nulla tuttavia è più lontano dalla verità.

Il ritorno di Ciao Darwin. Come lamentarsi?

Dopo sei anni è finalmente tornato a grande richiesta Ciao Darwin, il programma di varietà e d'intrattenimento di PRIMA serata su Canale 5. Un'occasione preziosa per passare una serata con gli amici davanti a una pizza e per riflettere su quel popolo italiano invocato da Bonolis a più riprese e da lui definito “figlio del pensiero altrui”. Da dove cominciare? Cominciamo dalla fine, dal magnifico lieto fine a cui le famiglie italiane hanno assistito: i diversi hanno vinto sui normali.

Una passeggiata al cimitero

Ci sono alcuni luoghi che frequentiamo sin da piccoli e fino a vecchi, e che eppure non conosciamo mai veramente. Questo perché vi andiamo sempre a compiere i nostri piccoli gesti abituali, indifferenti a tutto quanto vi è e vi accade, convinti della normalità dei nostri atti folli ed incapaci di cercarvi la meraviglia. A maggior ragione quando si tratta di luoghi come i cimiteri, ne stiamo volentieri alla larga tanto fisicamente quanto col pensiero. Eppure molti di questi sono ricchi di significato e se interrogati sanno rivelarci deliziose verità:

Le invisibili forme semantiche della moderna tortura occidentale

“E non c'è periodo storico peggiore del medioevo quando le punizioni diventano tecnologiche”

 

Questa citazione viene dal programma documentario Macchine di morte sul canale DMAX, e per l'esattezza da due puntate dedicate agli strumenti creati dall'Inquisizione durante il Medioevo.
In questi ottanta minuti, attraverso riproduzioni in computer grafic ma sopratutto esperimenti con manichini e vari pezzi di carne da maiale, si cercano di simulare tutti i vari effetti e difetti di queste macchine da tortura.

Il discreto romanticismo dell'orgia

Chi può negarlo? Viviamo in un mondo dalle relazioni sempre più impostate sul modello del consumo al centro commerciale, intense per la loro quantità e non di certo per la loro qualità, dove ci approcciamo gli uni agli altri innanzitutto col desiderio reciproco di toglierci voglie, spendendo pochissimo per avere subito quanto desideriamo e non rischiando praticamente nulla, ossessionati dalle svariate possibilità attorno a noi che sono i nostri nuovi fantasmi, incredibilmente efficaci nell'essere indifferenti quando necessario e diabolicamente capaci in ogni istante di valutare come abili azionisti tanto i vantaggi di un investimento emotivo quanto i rischi ed il miglior momento per disfarcene e perfino con cosa sostituirlo facilmente.

Le perversioni

Nell'altra stanza Giulietta, la mia cugina e migliore amica, si sta svestendo, lei non lo sa ma io sono qui che mi masturbo mentre la spio compiere il delicato gesto che si effettua col bacino per portar giù la mutandina e poi quell'altro ancora più tenero quando per toglierle del tutto si alza il piedino e si perde per un attimo l'equilibrio. Nell'altra stanza Giulietta si è svestita ed è ora sdraiata e ansimante sul tavolo dei miei giochi perversi. Mi sgranchisco le mani, per le sberle forti che dovrò darle e per quando dovrò strangolarla.

Una lacrima al primo minuto (un attimo di Teatro)

Ho sempre odiato il teatro, l'idea stessa che qualcuno davanti a me potesse guardarmi e mentirmi senza preoccuparsi troppo di farlo con discrezione. Ho studiato la storia e le poetiche del teatro con entusiasmo ma, dal vivo, lo spettacolo teatrale mi è sempre sembrato una violenza adulta di cui non ero capace di reggere il peso. Il libro, lo schermo, il quadro: corpi morti rassicuranti le cui menzogne non inquietano. Ma un uomo, una donna, a portata di bacio, impossibili da conoscere, che mi parlano senza rivolgermi mai la parola e senza nemmeno chiedermi come sto! Come accettarlo con serenità? Come emozionarsi davanti a questa oscenità? Come accettare il vile patto e dimenticare l'uomo sotto la sua invisibile maschera per poterne credere la storia?

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il Pickwick

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