Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
Atterrati già da diversi minuti, finalmente scendevo insieme agli altri passeggeri dall’aereo, il sole mi accecò, splendente, scintillante, come sempre. Non vedevo l’ora di bermi un caffè, anzi um café, al primo Quiosque che avrei incontrato appena fuori dall’aeroporto, li chiamavano così e in questo modo i bar qui e a me piaceva. Come mi piaceva il café e poi a seguire avrei acceso il mio il cigarro, la sigaretta, vizio irriducibile, come feci prima di andarmene, volevo celebrare il mio ritorno alla stessa maniera di come me ne ero andato via.
La data del 25 aprile resta molto probabilmente la più importante della storia italiana, perché segna la Liberazione del nostro Paese dalla dittatura nazi-fascista e instaura le basi della nostra democrazia, fondata sulla solidarietà e sull’uguaglianza, sulla giustizia e sul lavoro – e quindi, traente legittimazione dal popolo tutto, finalmente protagonista e partecipe.
Ancora mi sovvengono i riverberi
Di polvere di stelle,
O di quegli amori di lì caduti
Sotto il cosmico altare.
L’individuo, colui che appare come dicente, è corpo. Organismo periferico – paradosso celatamente disvelato – e alieno al corpo consumato come ente transitorio. L’individuo si annuncia come multitudo corporum, marginale all’ego nucleico e figurativamente cutaneo, divezzato alla compromissione: un corpo profferto al biancore del vuoto, volumico e perimetrale. Il senso dell’anonimia scevera l’organismo materiale cui si congiunge piuttosto che il verbum la voragine dell’oralità: il corpo esso stesso include la pertinenza aerea attendendo al silenzio.
- Corpo panico
- Transizione
- moltitudo corporum
- Georges Bataille
- L'erotismo
- corpo nudo
- simbolismo funerario
- Maurice Merleau Ponty
- paganesimo totemico
- Per una teoria (im)politica del sessuale
- San Bernardo
- Edmund Husserl
- Bronislaw Kaspar Malinowski
- Aldo Braibanti
- filosofia
- Espressioni
- Beniamino Biondi
- Il Pickwick
[...] con “materia oscura” si definisce un’ipotetica componente di materia che, diversamente dalla materia conosciuta,
non emetterebbe radiazione elettromagnetica e sarebbe attualmente rilevabile solo in modo indiretto attraverso i suoi effetti gravitazionali. [...] Il concetto di materia oscura ha senso all’interno dell’attuale modello standard della cosmologia, basato sul Big Bang, per due ragioni fondamentali:
1) non si potrebbe altrimenti spiegare la formazione di galassie e ammassi di galassie nel tempo calcolato dall’evento iniziale del Big Bang stesso
2) in uno scenario cosmologico come l’attuale, che prevede come unica forza cosmologica la gravità, non si spiegherebbe come le galassie si possano mantenere integre, dato che la materia visibile […] non è in grado di sviluppare una sufficiente attrazione gravitazionale.
(Dal sito it.m.wikipedia.org)
“Il più grande piacere della mia vita è quando mi ascolto parlare”
(Sheldon Cooper, dalla serie televisiva The Big Bang Theory)
Con le mani appoggiate sulla balaustra, Sceldoni scrutò giù verso il fiume.
La mattina presto il tempo era cambiato e la neve stava sciogliendosi in acqua sporca. Avevo trascorso una notte insonne. Ansia, incubi forse.
Le parole del medico che mi aveva visitato il giorno prima a Milano, dove abitiamo, mi martellavano il cervello, ed erano precisamente queste: “Purtroppo lei non è fertile”.
E se questo non è amore: il pastore
Written by Michele Di Donato - Peppe PetixCi sono mestieri che il tempo ha provato a cancellare, non riuscendoci, lavori duri le cui abilità si custodiscono e si tramandano da una generazione a quella successiva e a quella dopo ancora, sempre uguali o quasi, professioni il cui ritmo è scandito dai cicli delle stagioni e i cui giorni si regolano seguendo l’alternarsi naturale della luce e del buio.
Di come l’odio sembri aver trovato nell’arena digitale uno dei suoi habitat privilegiati, soprattutto nelle sue diramazioni social e videoludiche, si occupano due recenti pubblicazioni di Milena Santerini, La mente ostile. Forme dell’odio contemporaneo (Raffaello Cortina Editore 2021), e Matteo Bittanti (a cura di), Game Over. Critica della ragione videoludica (Mimesis, 2020).
- Schermi d'odio
- La mente ostile Forme dell’odio contemporaneo
- Milena Santerini
- Game Over Critica della ragione videoludica
- Matteo Bittanti
- Daniel Kahneman
- Amos Tversky
- haters
- social network
- campagne d'odio
- Gamergate
- Raffaello Cortina Editore
- Mimesis edizioni
- recensioni
- libri
- saggistica
- Espressioni
- Gioacchino Toni
- Il Pickwick
Cultura e resistenza basca: Bernardo Atxaga
Written by Daniele ColtrinariÈ considerato il maggior scrittore basco vivente e ha vinto numerosi premi, come ad esempio il Grinzane Cavour e il Mondello, nel 2019 gli è stato conferito il Premio Nazionale delle lettere dal Ministero della Cultura Spagnola; Bernardo Atxaga, alla fine del 2020 è tornato sulle librerie italiane con Obabakoak a quasi trent’anni dalla prima edizione italiana uscita per Einaudi. Pubblicato in una nuova veste grafica e con una traduzione aggiornata, Obabakoak, oltre a essere impreziosito da una nota di Sonia Piloto Di Castri (ha curato la prima traduzione per Einaudi e la revisione per la nuova edizione pubblicata da 21lettere) vede al suo interno anche una riflessione finale dello scrittore sulla tradizione culturale basca.
- Intervista a Bernardo Atxaga
- cultura basca
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- nuovo teatro sanità
- Bi anai
- Io speriamo che me la cavo
- Jabier Muguruza
- Asteasu
- Bilbao
- El almacén de los libros olvidados
- Guipúzcoa
- Euskera
- Francisco Franco
- ETA
- letteratura iberica
- Sonia Piloto Di Castri
- Interviste
- Daniele Coltrinari
- Il Pickwick
Cosa porta chi se ne va
Cosa rimane a chi resta
Nella testa e nel cuore
O nel corpo che pure
Sussulta e pena
Francesca La Cava. Le architetture di un corpo sospeso
Written by Marco LattuchelliRoma, 25 aprile 2020.
Valuta attentamente i termini, come stesse raffinando un suo linguaggio in continuo divenire. Ponderata, edotta, conscia e decisa: Francesca La Cava è un’artista che si muove in una dimensione tutta sua e muove chi l’ascolta con la profondità del suo pensiero, con i suoi grandi occhi bruni, che indagano lo spazio limitato, e con le sue mani pronte e repentine, che nonostante lo schermo del pc, causa primo lockdown Covid, mi accompagnano lungo i percorsi, i muri e le architetture della sua poetica.