Extra La locanda delle chiacchiere
«Il viaggio s’arresta in una locanda: scoppietta la fiamma, una musica dice il suo tono, il bisbiglio di voci vi domina legando i tavoli ai tavoli, gli uomini agli uomini. È qui che i racconti s’incontrano».
Gli oggetti, le cose. Per un’indagine semiotica
Written by Beniamino BiondiCome per la società − per dirla con Theodor W. Adorno1 − l’oggetto (la cosa) è “un termine nel quale si riassume semioticamente un intero processo”.
Ho notato che la vecchiaia ha inondato il tuo ricordo, così hanno fatto la saggezza e la santità. Sei venuto presso ognuno di noi, modesto ed eremitico, eppure segretamente interconnesso, inventivo, sapiente. Ci hai raccolto e interrogato. Adesso, mi sembra tu abbia tutelato i nostri percorsi, che noi fossimo educati da te più di quanto tu non lo fossi da noi, che noi abbiamo preso più che dato e che questa tua segreta elargizione, questo gettito incondizionato, sia l’essenza del tuo controcanto per noi; quello che, a partire dalla memoria, proveremo a rianimare, domandandoci che cosa faresti tu, che cosa penseresti tu, come ci calmeresti tu, come dissentiresti tu da noi, come saremmo diversi.
È una giornata limpida e pulita. Dalla finestra del suo appartamento, dove vive in solitudine, Gloria guarda la gente che passa per strada. Sta cantando Tutto è più chiaro che qui, una canzone di Francesco De Gregori che lui ascoltava dal suo tablet Android. Lui, Franco, è mancato da pochi mesi per una malattia che non lascia scampo. Non erano sposati, ma convivevano. Giorni felici.
Dovrei invocare il padre
(carezzando col cemento l’agonia)
la parabola transeunte
dei varchi incorrotto
“Per me non c’è niente di più sexy di una donne che legge”. È Jonathan Franzen, autore del romanzo Le correzioni, che assegna alla lettura un ruolo di primaria importanza nel rapporto tra gli umani.
Naturalmente, Franzen non ne fa una questione di genere, ma tiene conto di una realtà, il sistema sociale, che caratterizza il mondo maschilista in cui viviamo.
Mescolarsi, mescolarsi agli sguardi di estranei, lasciare che parlino dentro noi, che abbiano una voce ibrida − come sono i pensieri nati o indotti, a metà tra qualcosa che facciamo scaturire e qualcosa che ereditiamo.
Mescolarsi in un’eterna ripetizione, in un continuo rinnovamento, per restare sospesi tra l’ennesima fine e il prossimo inizio, senza pretendere di sapere quale sia la verità.
Un pomeriggio d’estate Ornella Morandi tornando alla sua abitazione di Milano, dopo una settimana trascorsa al mare, trovò nella casella postale una lettera inviatale da una delle più importanti case editrici italiane. Non l’aprì subito. Era solita ricevere posta da parte di chi trattava temi di scrittura, quali editori e giornali in particolare. Si rivolgevano a lei poiché traduceva dall’inglese testi di argomenti vari. E si era fatta un nome nell’ambiente, specie letterario.
Solo chi conosce la dipendenza
Sa cosa vuol dire farne senza
Di quel tepore che ti abbraccia
Ti consola e dolce ti protegge
Da ciò che non vuoi più vedere
Sin da quando ero adolescente − frequentavo allora le scuole medie inferiori − il mio rapporto con i compagni di classe era in certo senso distaccato, ma non conflittuale.
Durante il percorso da casa mia nei pressi di Piazzale Susa, Milano, fino alla scuola mi piaceva fumarmi una sigaretta. I miei genitori non lo sapevano. Una volta a scuola, seguivo le lezioni con un convinto senso di lontananza. Il rapporto con gli inseganti era in apparenza normale, ma la mia mente cercava vie nuove.
Irpinia, tra desiderio di partire e voglia di restare
Written by Domenico Carrara“Cara Terra,
mi trovo nella stanza dove sono cresciuto. Riallaccio i fili di anni di partenze e arrivi. Rifugio contro il gelo: sembrano di latta, ovatta e lana, queste quattro mura, queste pareti di ovile. Al solito non faccio nulla di importante. Infilo un quaderno di recriminazioni e pagine sbiadite di parole. Lo faccio per colmare la distanza. Intarsio una cornice fredda di chilometri. Metro dopo metro le parole traghettano ogni singola giornata.
- Irpinia, tra desiderio di partire e voglia di restare
- Sandro Abruzzese
- Mezzogiorno padano
- Anpas
- Grottaminarda
- Nicola Cataruozzolo
- irpinia
- terremoto dell'Irpinia
- Terremoto del 1980
- Luca Vernacchio
- Ettore Patrevita
- Fronteterra
- Mariagrazia Passamano
- La restanza
- spopolamento
- Espressioni
- Domenico Carrara
- Il Pickwick
il Pickwick
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