“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Friday, 04 March 2022 00:00

Dal tempo di Mnemosine al tempo di Amnesia

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Il bellissimo libro di Yoko Ogawa L’isola dei senza memoria, uscito in Giappone nel 1994, racconta con delicata crudeltà di uno strano stato insulare in cui spariscono oggetti per ordine di una ferrea ed efficientissima polizia segreta. Si tratta di cose semplici, usuali e concrete: i francobolli, i frutti di bosco, le cartine geografiche, gli uccelli.

Monday, 28 February 2022 00:00

Chi ha ucciso il poeta?

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È il mio turno. Più di tutte le altre volte mi sento in difficoltà a dover svolgere la mia azione. Ho assistito allo spettacolo con un accredito stampa ed è bene che io ne scriva. Che lo faccia qui sul Pickwick che di solito ospita i miei racconti e si preoccupa di chiamare i teatri per me. Mi è difficile anche chiamare recensioni quello che scrivo. Sono una spettatrice privilegiata, che ha la possibilità di partecipare alle esperienze teatrali, di rielaborarle e provare a raccontarle.

Friday, 25 February 2022 00:00

Le varie lettere di un’esistenza

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Sono a lato dell’evento, molto defilata, vedo il proscenio in diagonale. Inizia un brano. Questa musica che forse impropriamente chiamo jazz, che sa di anni Venti-Trenta, che sta in mezzo a luci rosse contornate di fumo, cosa racconta? È leggera, spensierata, pare dica la giovinezza e le possibilità belle che la vita in quel tempo riserva.

Wednesday, 23 February 2022 00:00

L’albero di cocco della mia isola

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Un ottimo spettacolo non ha bisogno di grandi scenografie, un testo ben scritto non necessita di macchine scenografiche delle grandi e blasonate produzioni teatrali, bastano delle cassette di legno della frutta disposte su tutto il palco che a seconda della scena fungono da tavole apparecchiate, da sedie o panchine, da alberi da frutta. Le luci calde o blu creano atmosfere e tensioni, rivelano alla luce i quattro personaggi che misurano e occupano tutto lo spazio scenico.

Cade lieve e gentile a formare un velino che accarezza la quarta parte.
Precipita impietosa e persistente ricoprendo di una coltre bianca i personaggi e gelandone l’azione, rallentandone il dire. Semplicemente sta, oramai priva di energia, sul pavimento di un interno domestico ibernato nel tempo fermo di una pandemia.
È la neve della Trilogia di Licia Lanera, un unico lungo spettacolo in tre tempi dedicato alla Russia e a tre dei suoi autori più iconici. Tre atti legati, tra i quali rimbalzano temi, dolori, passioni che la neve cristallizza.

Saturday, 19 February 2022 00:00

Antonio e Cleopatra (e gli attori "sbagliati")

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È un lavoro complesso spiegare cosa di un prodotto artistico non ti ha convinto o, peggio, non hai apprezzato. Mette in moto valutazioni su se stessi e la propria preparazione e spaventa il giudizio e soprattutto la reazione alla lettura di un’opinione non positiva. Mi accingo allora a parlare di Io sono fuoco e aria portato in scena al Teatro Stabile Galleria Toledo da Laura Angiulli, di cui ho visto uno spettacolo sulle figure femminili in alcuni testi del romanziere Philip Roth. È questo dunque il motivo principale dell’interesse verso lo spettacolo, come quando segui uno scrittore che in qualche modo ti ha incuriosito e attendi di leggere altro per scoprire le sue carte e se tra te e lui c’è affinità di emozioni.

Friday, 18 February 2022 00:00

Con gli occhi fangosi e belli

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Era nota la passione di Pasolini per il calcio. Un buon assist, quindi, per parlare di lui nell’anno, questo, il 2022, il suo anno, l’anno del suo giubileo, del suo centesimo compleanno, che cade questo cinque di marzo. Un modo per mescolare amore sacro (anzi, sacrilego) e amor profano.

Thursday, 17 February 2022 00:00

Maestri(n)a di bambole

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Tutto quello che riguarda la scuola o i bambini, quando viene comunicato da un medium, è sempre pieno di luce, coloratissimo. La scuola e anche gli insegnanti si adoperano per trasformare il cemento degli edifici cittadini in boschi, isole dai mille tesori, castelli volanti. Gli adulti filtrano e trasformano la realtà per renderla più bella agli occhi dei piccoli.

Compassione, empatia, ascolto, pietà, assenza di giudizio, inclinazione al soccorso. Misericordia è una reazione fisica, prima che intellettiva, alla durezza del mondo. Attraverso il gesto scomposto e spastico di Simone Zambelli, Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco e Leonarda Saffi passa il messaggio che Emma Dante vuole dedicare al suo pubblico, che è un invito all’accoglienza, contro l’indifferenza al dolore.

Monday, 14 February 2022 00:00

Tre camicie per Chet

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Sono pochi o nessuno i segreti che ancora indugiano intorno alla vita e alla morte di Chet Baker, l’angelo con le rughe. I tratti salienti della sua parabola ci vengono restituiti con puntuale partecipazione, fra what if… e realtà, da Raffaele Di Florio (habitué di queste atmosfere: suoi anche Fellinjazz e Pomigliano: la fabbrica del jazz).

L’io dimissionario di Pirandello è un soffio, come il titolo di una sua novella. È il “vivere per vivere”, senza sapere di vivere. Discostarsi della realtà per percepirne il senso e in un momento di rivelazione epifanica, improvviso e doloroso, respingere le forme e vivere attraverso le cose, riconoscendo l’infinita poliedricità dell’esistenza. Ammettere di essere mutevoli e non definibili e proprio per questo ritrovarsi nell’indefinito.

“È ora che gli iniziati accendano le lanterne”, così diceva Antonin Artaud. Questa ingiunzione ricorda un racconto breve di Kafka. Si intitola Di notte. Parla di un popolo addormentato sulla nuda terra e di un solo uomo che veglia con la lanterna accesa: “Perché uno deve vegliare. Uno deve esserci”.

Saturday, 05 February 2022 00:00

Vendesi Apocalisse

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Di nuovo a Sala Ichòs, di nuovo a distanza di più di due anni da quando quella porta s’era chiusa, lasciando fermamente credere che non la si sarebbe più vista aprirsi agli occhi curiosi di noi spettatori.
E invece.

Ma che è successo?
Eh?
È qui che è successo tutto.
Proprio qui.
Proprio qui dove andava tutto bene.
Dove è andato tutto bene per tanto tempo.
E dove, un giorno, molto rapidamente tutto è andato male.

  

 

The Spank è tratto da un testo di Hanif Kureishi del 2020, edito in Italia da Scalpendi, per la quale ha inaugurato la collana Teatro diretta da Federica Mazzocchi. Autore anglopakistano, noto per Il Buddha delle periferie, dai suoi Intimacy e The Mother sono stati tratti film che hanno vinto, rispettivamente, Berlino e Cannes.

Quando quasi due anni fa è iniziata la pandemia il mondo dello spettacolo dal vivo è stato squassato da una legione armata di stati d’animo contrastanti: shock per la chiusura dei teatri (che in Italia non avveniva da tempo immemore); ansia per le condizioni economiche delle compagnie, dei festival, degli spazi di cultura; tensioni riformatrici verso la regolarizzazione dei diritti dei lavoratori e tentativi di innovazione per lo più votati all’esplorazione del mondo digitale, unico spazio agibile per molti mesi, ma luogo pericoloso e snaturante la concezione stessa di incontro dal vivo; euforia nelle riaperture, accompagnata dalla voglia di dimenticare quanto passato, seguita da una brusca e inevitabile battuta d’arresto nelle riflessioni sullo stato miserevole delle cose e sulle relative possibili riforme; poi nuovamente la depressione invernale con nuove chiusure nelle varie zone rosse a cui è seguita una nuova esuberante attività affetta, in molti casi, da cattivo gusto nello sbandierare ridicoli sold out a mezza sala o nell’esultanza smodata per l’entrata nel FUS, laddove vi erano molti che languivano o si spegnevano.

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il Pickwick

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