“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Teatro

Teatro La ribalta di legno

«Le quinte di stoffa con le porte in rilievo, le finestre di vetro dipinto, i vasi coi fiori di carta. In alto una lampada faceva da giorno mentre la notte veniva con la parola “notte”. In terra, una botola, dalla ribalta portava sul retro, dov’erano pronti gli attori».

Tra le colline del Monferrato nel comune di Moncalvo sorge da qualche anno Orsolina 28 Art Foundation, una fondazione privata a sostegno della danza contemporanea. Tra bellissimi colli, orti biodinamici, piscine colme di ninfee, serre tropicali, sorge un complesso di strutture nate per ospitare l’emersione di creazioni coreutiche, e ospita nel contempo luoghi innovativi dove mostrarle al pubblico.

La sposa blu di Silvia Battaglio è la versione della nera favola di Barbablù che decisamente non ti aspetti. La novella di Perrault ci racconta di un uomo che sposa e uccide le sue mogli. E dunque ci si attenderebbe un ovvio parallelismo con il triste e inarrestabile fenomeno dei femminicidi.

Mild und leise wie er lächelt,
([egli] mite e gentile come sorride)
Tristan und Isolde, Richard Wagner

 

 
La scena è color giallo ocra, di un uniforme pastello intenso. Appare un uomo possente con barba e capelli neri lunghi, a torso nudo e con pantaloni larghi viola a vita alta, ad avvolgergli lo stomaco robusto, con dieci gatti bellissimi e addomesticati al guinzaglio che gli fanno da cornice, da corona, per meglio dire, trattandosi dei regali felini. Inizia un suono acuto, rumoroso, che perdura qualche minuto. Cala il sipario. Si riapre su di lei: Angélica Liddell, autrice, regista, drammaturga, protagonista assoluta di questa performance incredibile. Liddell sonda i recessi oscuri e disperati dell’anima; rapisce, percuote, desta, redime.

(un ricordo)
I legami d’affetto e di stima per Roberto De Monticelli probabilmente non daranno un tono obiettivo alle mie parole. Non mi interessa esserlo.

Monday, 16 May 2022 00:00

I partigiani dell’utopia

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Tredici attori sul palco del Teatro Bellini, che inizialmente danno le spalle al pubblico e sono rivolti allo sfondo dove campeggia un fumetto dell’autore del testo da cui è tratta la pièce, il fumettista Zerocalcare, alias di Michele Rech, che le note di regia definiscono capolavoro, cioè Kobane Calling, libro da centoventimila copie che lo ha fatto conoscere al di fuori dei confini dell’Italia.

Wednesday, 11 May 2022 00:00

Il qui e il lì

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Una casetta che sembra disegnata da un bambino, un quadrato con un triangolo a fare il tetto, è la scenografia di Villino bifamiliare di Fabrizia Ramondino, portato in scena con la regia di Arturo Cirillo. I profili della casetta sono illuminati a disegnare i due interni di questa casetta divisa a metà, che nel corso della pièce si muoverà su se stessa per portare in primo piano l’ambiente protagonista.

Monday, 09 May 2022 00:00

L’olocausto del dio della frantumaglia

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In molti attendevano questo spettacolo con grande aspettativa. Per alcuni è l’apice della stagione teatrale napoletana. Un appuntamento immancabile per gli appassionati di danza ma anche per chi di danza ne sa pochissimo o niente.

Thursday, 05 May 2022 00:00

Un silenzio smisuratamente chiassoso

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Nel teatro ottocentesco, quello che va da Molière a Dumas figlio, il termometro morale di tutti gli accadimenti nella storia che si sviluppava sul palcoscenico era un personaggio denominato raisonneur.
Il silenzio grande, romanzo teatrale di Maurizio De Giovanni diventata sia film che spettacolo teatrale in entrambi i casi con la regia di Alessandro Gassmann, ha allora una figura assimilabile al raisonneur nella governante (Paola Senatore, in scena): donna pragmatica, dai modi spicci, anima della casa nella quale lavora da venti, trenta, quarant’anni.

Tuesday, 03 May 2022 00:00

No Paris, just Texas

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Lo spettacolo è strutturato per avere posti limitati e cadenzati. Si entra fino a che non è giunto l’ultimo dei prenotati. Non c’è, infatti, possibilità per i ritardatari di aggregarsi dopo, una volta che lo spettacolo sia cominciato. I posti sono solo diciotto. E tutto troverà un suo perché.

Monday, 02 May 2022 00:00

Imbozzolate creature sospese

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Due sorelle, un gioco ineludibile che le accompagna per la vita, sin dalla loro prima infanzia; un gioco scandito dallo scambio perpetuo di un oggetto (un fermacapelli a forma di farfalla, calzato a mo’ di collana), che indossato a turno consente vicendevolmente, in virtù di un tacito patto inviolabile, all’una di chiedere (o imporre) all’altra di fare qualunque cosa, anche la più disdicevole o imbarazzante. Pena: la rottura del patto. Conseguenza: la fine del gioco.

Wednesday, 27 April 2022 00:00

Le crudeli amorevoli farfalle di Aldrovandi

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Su Farfalle di Emanuele Aldrovandi si è scritto e detto molto. Difficile dunque aggiungere o togliere qualcosa dai piatti della bilancia decisamente e giustamente pendenti verso il favore e il plauso. Forse però lo scopo di un breve scritto su un’opera teatrale non dovrebbe posizionarsi tra l’addizione e la sottrazione quando nella moltiplicazione data dal riverbero del moto di un’onda su un’onda.

Friday, 22 April 2022 00:00

Peggy Pickit e una serata disastrosa

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Entrare nella sala del Teatro Nuovo è già accedere in casa di Liz e Frank. Il sipario è aperto e il salone, anche se a luci spente, è  in mostra. A questa serata tra amici siamo tutti invitati e più volte, nel corso dell’azione, saremo chiamati in causa. I colori  e gli arredi utilizzati per scene e costumi sono accoglienti. Si ha l’impressione di guardare una vecchia foto: tanti marroni come il colore terra dei vestiti di Karen, il rosa acceso delle scarpe di Liz intonate alla camicia di suo marito Frank, gli abiti di Martin che si fondono col verde acqua del divano quasi a farlo scomparire. Poi il mobile bar in vetro e metallo laccato, con sopra il giradischi, un busto di donna bianco.

Wednesday, 20 April 2022 00:00

Lo specchio infernale di Roberto Castello

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Per descrivere l’inferno immaginato da Roberto Castello potremmo utilizzare una apodittica sentenza di Baudelaire: “È l’immagine variegata della bellezza equivoca”. La frase era riferita al lavoro di un illustratore, Costantine Guys, oggi pressoché sconosciuto. Baudelaire riconosceva a costui la modernissima capacità di cogliere lo spirito dell’epoca in schizzi di vita da strada o di bordello, tra vicoli e case chiuse, sul confine in cui l’inaccettabile andava a braccetto con il rispettabile.

Wednesday, 13 April 2022 00:00

Lo sguardo di Pasolini secondo Fabio Condemi

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Questo è il tempo in cui attendo la grazia di Fabio Condemi è un’opera che fin dal suo esordio, con la frase che campeggia sullo schermo bianco, ci spinge nell’orbita gravitazionale dell’immaginazione.

Tuesday, 12 April 2022 00:00

Per quanto ci crediamo assolti...

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Tornare al San Ferdinando. Mi succede per la prima volta da dopo la pandemia. Ci andai, poco prima del primo, durissimo lockdown, per vedere La Cupa di Borrelli. La platea era sventrata. Ora è ricostuita e sembra miracoloso. Ci torno a vedere un altro Dürrenmatt dopo aver visto La panne allo Stabile.

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