“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Friday, 10 January 2020 00:00

Ballard, tra noie e frenesie insurrezionali

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Un mondo ridotto a spazio periferico infinito, funestato dalla depressione, da serial killer, da insurrezioni improvvise ed epidemie apocalittiche: “Ci sarà questa strana combinazione di noia e improvvisa frenesia” dice lo scrittore James Graham Ballard a Sandro Moiso nel 1992.

L’intervista prefigura i nostri giorni, ma resta dormiente per ventisette anni. Adesso è stata pubblicata con il titolo All That Mattered Was Sensation (Krisis, 2019) in un libro che ci restituisce l’estetica e la filosofia dell’autore britannico anche dal punto di vista grafico: il volume è in doppia versione italiano/inglese, corredato da un apparato visivo dinamico e da un testo critico di Simon Reynolds.
Ballard, scomparso nel 2009, è ricordato come lo scrittore di fantascienza che, invece di esplorare galassie lontane con astronavi, raggi omega e sinuose tute di lattice, analizzò lo spazio interno, psicologico, i livelli multipli di realtà, le dinamiche illusorie, oniriche e feticistiche; insomma il cuore mutante e ferito che pompa linfa infetta nei meandri inconsci dell’individuo contemporaneo.
Egli colse il ruolo costitutivo dell’immaginario nel modo di produzione capitalistico esplorandone le conseguenze più estreme e allucinate: “I personaggi di Crash”, commenta Reynolds, “feriti fisicamente, mentalmente e sessualmente non sono psicopatici ma emblemi di una sessualità futura completamente disgiunta da funzioni biologiche e creative. La loro preservazione costituisce un adattamento di successo a un mondo sempre più inumano, governato dalle macchine, da sistemi di trasporti e dalle telecomunicazioni che cancellano le distanze”.
Questo orizzonte analitico ci fa apprezzare, oltre agli spunti presenti nelle risposte dello scrittore, anche il taglio acuto e non neutrale dell’intervistatore, Sandro Moiso – che non a caso sulla webzine letteraria Carmilla e nella recente raccolta di saggi La guerra che viene (Meltemi, 2019) − studia dettagliatamente la dinamica entropica in corso: smottamenti geopolitici, attentati terroristici e terrorismi di stato, distruzioni irreparabili dell’ecosistema, implosione parassitaria di qualsiasi forma di presunto sviluppo, sollevazioni anonime e tremende.
Ballard non era interessato al futuro perché aveva capito che ormai la distopia era parte del nostro presente: “La fantascienza costituisce oggi il nuovo mainstream” afferma dubitando che “serva ancora catalogarla come narrativa di genere”. In un mondo che stentiamo a capire da quale parte dello specchio di Alice si trovi, la buona letteratura può essere una bussola altrettanto valida quanto la saggistica sociologica o la modellistica economica. Forse anche di più.





James Ballard
All That Mattered Was Sensation
prefazione e intervista di Sandro Moiso
saggio critico di Simon Reynolds
Krisis Publishing, Brescia, 2019
pp. 224

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