“Noi entriamo in un cinema, soprattutto durante il giorno, quando iniziano il primo o secondo spettacolo, e dopo aver pagato un obolo, come si dice che le anime defunte lo pagano a Caronte quando arriva il loro turno, muoriamo al mondo: in modo transitorio e reversibile − non c'è dubbio − ma non meno reale e vincolante, perché c'è una parte di noi che non percepisce differenze sostanziali tra un fatto che accade davvero, come appunto la morte, e una rappresentazione o un simbolo, come lasciarsi alle spalle la luce del giorno per entrare nelle ombre di un cinema”
“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”
Mario Luzi |