“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Friday, 29 September 2017 00:00

Angelo Maria Ripellino

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“Guai a chi si costruisce il suo mondo da solo. / Devi associarti a una consorteria / di violinisti guerci, di furbi larifari, / di nani del Veronese, di aiuole militari, / di impiegati al catasto, di accòliti della Schickería. / E ballare con loro il verde allegro dello sfacelo, / le gighe del marciume inorpellato, / inchinarti dinanzi ai feticci della camorra, / come Abramo dinanzi al volere del cielo. / Guai a chi sulla terra è sprovvisto di santi, / guai a chi resta da solo come un re disperato / fra neri ceffi di lupi digrignanti”. 

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