“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 22 February 2017 00:00

In due è amore, in tre è una festa

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“Un’escort che ha problemi col padre? È così raro!”.



Dopo un periodo di rapporti “meccanici” ai fini (non soddisfatti) di procreare, Marito e Moglie non riescono più a farsi trascinare dalla passione ed ogni tentativo si spegne in commenti su quante sigarette l’una abbia fumato o su quanti anelli di cipolla l’altro abbia ingerito, steso sul divano della loro casetta a Portland.

A Jack Trakarsky manca la passione ed un consiglio lo spinge a prendere appuntamento con Isabelle Silva, una studentessa che, per pagare l’affitto dell’appartamento che condivide con una compagna di studi, fa la escort.
L’incipit di una storia poco fantasiosa, probabilmente, che non fa ben sperare sul proseguimento della vicenda e che già fa mettere mano al proprio cellulare, all’oziosa ricerca dell’ennesimo post a cui mettere mi piace.
Il primo episodio della serie You Me Her, nata dalla mente di John Scott Shepherd, è iniziato da poco più di diciotto minuti ed il protagonista ha già confidato, in un totale impeto di sincerità e soprattutto spontaneità, alla moglie Emma la notte trascorsa in quella stanza di hotel a parlare con Izzy, la studentessa californiana dagli occhioni espressivi ed i capelli scuri interpretata da Priscilla Faia.
Da confessare non c’è nessun rapporto sessuale, nessun preliminare, solo ore molto piacevoli a sorseggiare drink da frigo bar e ad ironizzare sui cliché familiari di una “tipica escort”.
Il dialogo tra i due non manca di certo, né su questioni così delicate né tanto meno sulla quotidianità e, superata l’incredulità iniziale, la donna chiede al marito di poter sapere di più di questa ragazza che lo ha folgorato al punto tale da trasformarlo, agli occhi dello spettatore, in un adolescente al racconto della sua prima cotta liceale.
Negli occhi di Emma, a cui presta il volto Rachel Elise Blanchard, già nota al pubblico italiano per il ruolo dell’agente di polizia Roxanne Richardson nella serie tv Settimo cielo (7th Heaven) dal 2002 al 2004, s’accende immediatamente la miccia della curiosità ed il fuoco segue una scia che la induce a contattare Izzy, dalla quale anche lei viene colpita. Un classico, no?
Dopo un rapido scambio di battute nel bar, un tentativo della giovane di svecchiare le abitudini di Emma ed un dialogo in bagno seguito da un bacio, il loro incontro si conclude.
Immancabile arriva la confessione su quale legame leghi lei e il giovane vice-preside in attesa di promozione con cui la giovane ha avuto modo di interagire la sera prima, giacché la serie punta molto sul far comprendere allo spettatore quanto fondamentale siano il Dialogo e la Sincerità.
“Gli sei piaciuta. Volevo solo capire perché”, le dice sul punto di andarsene.
L'avevo scelta tra le novità del mese di Netflix con l'aspettativa di una rassicurante banalità che salvasse la mia mente stressata e malaticcia dall'onere di seguire una trama più complessa, ma sono ormai ad un passo dal chiudere la schermata e dedicarmi alla lettura dei tweet postati dal Gregory Poehler, attore che nella serie interpreta Jack ed il cui account è colmo di fotogrammi dal set.
Un colpo di scena, a pochi minuti dalla fine, salva l'incipit della serie dal baratro della mediocrità e la maratona di episodi può ufficialmente iniziare.
Superata la delusione ed abbracciata la voglia di continuare la visione, rifletto su quanto importante sia, in un contesto più spensierato di quello a cui sono abituata negli ultimi tempi, fornire allo spettatore elementi che gli siano familiari, al fine di garantirgli non solo una comprensione immediata delle vicende, ma soprattutto un piano di realtà che possa subito condividere ed in cui possa riconoscersi.
Andata in onda per la prima volta il 22 marzo 2016 sul canale americano Audience Network ed arrivata ad un rinnovo per la terza stagione, la serie è sponsorizzata come la prima commedia a carattere poliromantico e, pur non volendo sembrare innovativa a tutti i costi, ci riesce in virtù di un quid in più che rende la vicenda, calata in un contesto di normalità, deliziosamente inusuale.
“In due è amore/in tre è una festa” canterebbero i Lo Stato Sociale sulle note dell’omonima canzone.
La serie perfetta per il tedio della sera, ideale per evitare che qualsiasi altra attività interrompa li ciclo di attività di dubbia utilità alla cui costruzione l'individuo ha dedicato tutta la sua assenza di energie nelle ore precedenti, in un impeto di pedissequa applicazione del senechiano concetto di "otium", il momento più vero della vita.

 

 

 

You Me Her
regia
John Scott Shepherd
con Rachel Elise Blanchard, Gregory Poehler, Priscilla Faia, Melanie Papalia
e con Jarod Joseph, Jennifer Spence, Ennis Esmer, Chelah Horsdal, Laine MacNeil, Jerry Wasserman, Patrick Gilmore
produttore Darcy Wild, Dina Appleton, Nisha Ganatra, Jeff Lynas, Jonathan Schwartz
lingua originale
inglese
durata episodi 26-32 minuti (20 episodi)
numero di stagioni in lingua originale 2 (seconda in corso; terza concordata)
emittente originale Audience Network
trasmesso in Italia da Netflix (1 stagione)
prima puntata 22 marzo 2016

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