“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Sunday, 31 August 2014 00:00

"Summer Jumboree Festival": fenomenologia di un evento

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Nei primi giorni di agosto, per la precisione dal 2 al 10, Senigallia (Ancona) si è vista animare dalla ormai famigerata febbre degli anni Cinquanta, concretizzatasi attraverso il festival del Summer Jamboree.
Senigallia venne fondata tra il 389 e il 383 a.C. dalla tribù gallica dei Senoni; da qui si sono ivi avvicendati Romani, Visigoti, Bizantini, e via dicendo. Eppure la città sembra essersi cristallizzata a metà del Novecento, celebrandone la nostalgia con tutte le forze di cui dispone.

Il Summer Jamboree attira infatti una quantità impressionante di visitatori, o meglio, partecipanti: sebbene offra concerti e dj set a tutte le ore, non si configura infatti come un evento meramente passivo. Le persone si travestono. Si calano nei panni di Elvis e di Marylin Monroe, si strizzano in jeans a vita alta e camicette annodate, si calano in tessuti a righe, a pois, in divise militari, senza tener conto delle acconciature, così ricercate e ben realizzate da far dubitare di essere parrucche.
Fin dal pomeriggio coppie inamidate e retrò passeggiano per le vie di questa città dai grandi torrioni, passano con auto americane dalle cromature accattivanti, così lunghe che sembrano non finire mai. Strombazzano provocatori e ti salutano, seduti in troppi su quei sedili a divanetto dai colori sempre sgargianti. È una festa. Un festa in cui lo strambo sei tu, vestito con i tuoi abiti di tutti i giorni.
Gente di ogni età si cala nella parte: donne sulla cinquantina cincischiano come adolescenti, fremono nelle loro camicette annodate sopra l’ombelico; adolescenti provano a danzare un valzer incitati dalla presentatrice del momento, pestandosi i piedi di continuo. Sembra di vedere un’ombra di quello che saranno, quando danzeranno alle sagre paesane, quando saranno diventati vecchi ma forse più spediti su quei piedi ora tanto incerti.
È una situazione anacronistica, vedere questi ruoli tradizionali temporaneamente invertiti; eppure è proprio questo che rende particolare il Summer Jamboree.
Non fraintendetemi, non sono una nostalgica, né tantomeno penso che sia una manifestazione frequentata solo da nostalgici; è semplicemente una parentesi, divertente, in cui chi vuole può calarsi in una veste che non potrebbe mai essere la sua. Anche perché la nostalgia è presto spazzata via dai grossi tendoni bianchi che vendono abiti ed accessori vintage, e dall’odore pressoché onnipresente di cipolla che sfrigola sulla piastra in attesa del suo kebab (esotismo non così diffuso tra i primi rockabillies).
C’è da dire che fa piacere vedere una città così piena di persone che non sono soltanto turisti, e così unita nell’offrire un evento unico nel suo genere. Vi affluiscono continuamente mezzi, sia su quattro ruote che su due (opzione possibile grazie alle belle giornate estive e alla garanzia di più alta possibilità di trovare parcheggio). Nulla è lasciato al caso, ogni parte della giornata è scandita da un evento, organizzazione che si protrae fino a notte fonda (per le creature più avvezze ai raggi lunari che solari).
Il termine “jumboree” è tratto dal gergo degli scout e sta ad indicare un raduno nazionale o internazionale di questi gruppi iperorganizzati; nel caso di Senigallia l’accezione originaria del termine è portata avanti da tutta quella gran massa di “forestieri” che, per qualche notte si fermano a campeggiare sulla spiaggia. Non è affatto insolito vedere tende variopinte e instabili affondate nella sabbia delle spiagge libere, mentre i meno organizzati si accontentano di qualche asciugamano e di qualche coperta per proteggersi dall’umidità notturna, aiutati anche da qualche buon litro di birra per tenersi al caldo.
Il Summer Jamboree è una festa, che in questo modo dona un po’ di vita a litorali che fisiologicamente non possono donare acque meravigliose, e che per la movida vengono surclassate da più note località della costa adriatica (un esempio per tutte, Riccione). Consigliato per chi voglia fare un tuffo (non solo figurato) in una dimensione spazio-temporale alternativa.

 

 

 

 

Summer Jumboree Festival
Senigallia (AN), dal 2 al 10 agosto 2014

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