L’udienza è aperta è un’indagine condotta con grande lealtà e professionalità sulla giustizia italiana prendendo come riferimento il Tribunale di Napoli. Marra entra nelle aule del Tribunale, negli uffici, nelle auto dei protagonisti con cui ha scelto di confrontarsi: un vetusto presidente di Corte d’Appello, il suo giudice a latere, una donna intorno alla cinquantina, un importante avvocato penalista. Persone realmente coinvolte nel medesimo processo per omicidio di camorra, che hanno apprezzabilmente accettato di raccontarsi e raccontare il loro lavoro mostrando senza reticenza i loro volti ed il loro modo di operare e di pensare. Vincenzo Marra non giudica, non entra nel caso giudiziario, ritrae e racconta la dinamica degli eventi, accompagna i protagonisti nel loro andare, nel susseguirsi delle azioni, nella formulazione delle questioni giuridiche.
Marra ritrae autonomamente, con la telecamera a spalla, tutti i personaggi, e li tiene opportunamente “sotto tiro” mentre sono in azione o nel vivo dei loro discorsi. È apprezzabile l'intento del regista di sorprendere, scovare, attendere l'espressione umana della burocrazia italiana e dall'altra parte il tentativo dei protagonisti di configurare l'agire della giustizia in forme più accessibili in grado di fornire anche una risposta sociale. Nel complesso il film è un documentario che riesce a renderci partecipi dei ritmi e dei tempi della giustizia, degli sforzi di efficienza, dell’impegno professionale e delle trappole del sistema giudiziario che ne impantanano gli esiti lasciando l'udienza nel film e nella sala che ha ospitato la proiezione, ancora aperta.
Il film ha dato inizio a un ampio e partecipato dibattito grazie alla presenza preziosa degli ospiti intervenuti: il dottor Giuseppe Sepe, GIP del Tribunale di Nola, il dottor Nicola Guarino, ricercatore dell’Università Orientale di Napoli e Frencesco Iandolo, referente dell’associazione Libera di Avellino. In un Paese che sprofonda in una crisi economica, morale, politica senza eguali, una riflessione sulla giustizia diventa indispensabile. Nello stesso tempo diventa inevitabile fare i conti con la complessità di un campo come quello giuridico dove chi rappresenta la giustizia è chiamato necessariamente a interpretare, con i propri strumenti e particolari categorie, una realtà i cui confini sono estremamente labili e sfuggenti. C'è chi nel film percepisce una delegittimazione delle istituzioni giuridiche, chi prende atto della verosimiglianza di quanto rappresentato, dell’onestà del racconto, chi, vivendo il mondo del Tribunale, insisite su quanto sia difficile svolgere la propria funzione, chi se la prende con un clima ostile alla cultrura della legalità, chi coglie nei cavilli delle leggi la sconfitta del sistema giudiziario. Le questioni sollevate durante il dibattito sono state enormi e confuse, ne rimane la vitalità del confronto, e lo scopo pienamente raggiunto di andare oltre la visione passiva di un film, verso la condivisione sempre più partecipata.
Zia Lidia Social Club
XI stagione – dodicesima serata rassegna cinematografica 2013/2014
Proiezione:
L'udienza è aperta
di Vincenzo Marra
foto della serata Katia Maretto
Avellino, Teatro Carlo Gesualdo – Sala Prove Orchestrali, 20 marzo 2014