“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Roberto Lumuli Gaudioso

Movimenti

 

Voce.

Tocca l’Africa per la prima volta il mio piede. Brucia la terra sotto la pianta del piede che, come un ferro rovente, cancella le mie impronte. Non mi muovo – immobile non per scelta, ma come necessità esistenziale, poco importa se logica o meno.

 

Posso muovermi! Posso muovermi, incontro la terra d’Africa: è come ubriacarmi. Tutte le mie percezioni sono alterate, non m’inganno, è come se sentissi di più. Il mio corpo è in ascolto completo, ma è difficile muoversi in questo stato, barcollo, cado spesso spaventato da qualche ombra. La gioia sembra andare al pari col dolore, entrambe aumentano. Il fuoco si è impossessato di me, tutto il torace è fiamma e non posso muovermi molto perché affanno. Non sono sicuro d’essere adatto per questa terra che pare respingermi. A passi lenti riesco a camminare tra la natura, alla quale resto indifferente. Sono sconvolto per tale potenza. In una radura colgo gli elefanti che si abbeverano e si abbandonano in giochi; l’immagine mi dà un dolore dilaniante alla testa, una pressione spaventosa alle tempie. Sudo. Mi muovo lento lento, quasi sembro stare; cado come un sasso.

il Pickwick

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