“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Il Pickwick

Facciamolaconta: non ti pago!

NON TI PAGO!
Enrico Rosmini 1872

"Tutti i cittadini godono
egualmente i diritti civili e politici [...]
gli stranieri godono dei diritti civili [...]
Adunque, anche gli attori devono godere
di tutti i diritti che risultano dalla legge”.

Non poche sono state le lotte sindacali che hanno contribuito a rendere la figura dell’attore a tutti gli effetti “un lavoratore”. Pare ancora difficile però, far passare l’idea che, per il suo lavoro, debba essere RETRIBUITO.

“Non ti pago, ma così fai vedere il tuo lavoro, la tua faccia”.

Ne soffrono professionisti affermati e, ancor più spesso, giovani che vogliono emergere.
Ora, per carità, qualche volta si puo’ donare la propria opera gratis, specialmente in manifestazioni autonomamente organizzate, o in piccoli festival.
Ma quando questo “ricatto” viene effettuato da Teatri sovvenzionati per produrre spettacoli, o da Comuni che organizzano svariate “Estati”, si comprende che questa modalità sta diventando un sistema, un modo per svalutare il lavoro.

La gratuità venduta come grande opportunità.
D’altro canto, tutti ricordiamo il bando del Ministro Franceschini (ancora tu!) che spacciava come “grande opportunità per gli artisti, la possibilità di esibirsi gratis nei Musei”.

Gli oneri, naturalmente a carico degli artisti medesimi... Il putiferio che ne seguì, fece cancellare immediatamente il Bando del Ministero, ma non ha evidentemente cambiato le cattive abitudini.
Questa estate infatti, come sempre, è un fiorire di iniziative che gratificano gli artisti. GRATUITAMENTE.
Questi sono solo due esempi, ma ne potremmo fare a decine.

1 – Teatro Biondo di Palermo:
Il Teatro Biondo si offre di ospitare una rassegna di under 30 che vogliano provare a "mettersi in gioco" in cambio di spazio, servizi, supporto e comunicazione.
Dice testualmente il Direttore: “Aiutati che Dio ti aiuta”.
Questi gli Accordi economici
Il Teatro Biondo offre a titolo gratuito la sala e i servizi. (!)
Il Teatro non erogherà alcun compenso a favore delle Compagnie e degli artisti ospitati, ai quali sarà rimesso l’importo degli incassi da sbigliettamento, detratte la SIAE e le imposte di legge. L'agibilità sarà a carico delle Compagnie, cui è delegata la responsabilità per tutti gli oneri contributivi e assicurativi, nonché la redazione di un piano DUVRI relativo allo spettacolo.
I nostri eroi però potranno portarsi a casa l'incasso delle DUE recite.
Bene! Voi penserete che nella sala Grande del Teatro la compagnia potrà fare un incasso adeguato... Peccato che invece la grande visibilità offerta dal Teatro sia lavorare nella Sala Streheler, sala che conta neanche 100 posti!

2 – Estate Marsalese. Evento organizzato dal Comune.:
Dice il Sindaco: “Gli artisti devono abituarsi all'idea di lavorare gratis. Anche loro devono fare degli sforzi per trovare sponsor che diano sostegno ai propri spettacoli, tenuto conto che gli Enti Pubblici non possono più sovvenzionare i progetti artistici“.

Ma che ci sta a fare allora nella sua Giunta la Commissione alle Politiche Culturali? Non spetterebbe a detta Commissione il compito di reperire Sponsor per una "LORO" manifestazione?
Certo, gli Enti Pubblici devono sovvenzionare solo loro stessi.

Come FACCIAMOLACONTA denunciamo questi episodi, ormai consueti e chiediamo che nessun Teatro sovvenzionato pubblicamente chieda più ai suoi artisti di lavorare gratis.


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Su FACCIAMOLACONTA si veda anche: FACCIAMOLACONTA: lettera aperta (Il Pickwick, 4 giugno 2016)

Giorgio Strehler

"Non dimenticare che il teatro può essere fatto male senza che il pubblico se ne accorga, a prima vista. Se ne accorge sempre dentro, nel tempo, nel peso di ciò che gli resta nel cuore o nel cervello, ma non sempre nell'attimo dell'applauso, e noi sappiamo che basta poco per ottenere un applauso, un consenso. È una delle grandi possibilità di essere disonesti nel nostro lavoro senza che nessuno lo sappia".

Mimmo Borrelli

"Je songhe 'a verità fatt' 'i buscie, ... songhe 'i buscie a cui nisciuno crere"

Rainer Maria Rilke

"Le opere d'arte sono di una solitudine infinita e nulla può raggiungerle meno della critica".

Jacques Lecoq

"Credere o identificarsi non è sufficiente, occorre recitare".

Eduardo De Filippo

"Una vera crisi del teatro non renderebbe niente a nessuno, mentre la confusione fatta passare per crisi teatrale diventa una cartella di rendita nelle mani dei confusionari".

FACCIAMOLACONTA: lettera aperta

Lettera aperta degli attori a

Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella

Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Dario Franceschini

Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Giuliano Poletti



Siamo un gruppo di attori professionisti italiani che lavorano in teatro e nell’audiovisivo (al momento 600) riunitosi, spontaneamente e senza alcuna bandiera politica, sotto il nome di FACCIAMOLACONTA. Siamo l’espressione della volontà di comprendere e di far comprendere le ragioni di questa pericolosa crisi occupazionale del settore, dal punto di vista di chi ne è componente fondamentale, gli attori e le attrici, tra i più penalizzati e meno tutelati del settore dello Spettacolo.

Rosa Balistreri

"Cu ti lu dissi ca t'haju a lassari / megliu la morti e no chistu duluri / ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru / ciatu di lu me cori l'amuri miu si tu / ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru / ciatu di lu me cori l'amuri miu si tu / Cu ti lu dissi a tia nicuzza / lu cori mi scricchia a picca a picca a picca a picca / ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru /ciatu di lu me cori l'amuri miu si tu / ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru / ciatu di lu me cori l'amuri miu si tu".

Costituzione della Repubblica Partenopea, art. 15 (1799)

"Il diritto di resistenza è il baluardo di tutti i diritti".

Carlo Emilio Gadda

"Per favore, mi lasci nell'ombra"

il Pickwick

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