Cinema La sala delle immagini
«Nel buio un fascio di pulviscolo bianco si diresse al telo dinnanzi: si generarono immagini. Apparvero donne e uomini in strade mai viste e guglie, ciminiere, ponti, campanili tra case. Apparvero mondi, apparvero storie».
L'Altro Cinema, parte IV – Vomit Gore Trilogy
Written by Daniele MagliuoloRiprendiamo questa cavalcata nell’abisso, un percorso che, pian piano, ho deciso (deciso è un parola grossa, semplicemente è andata così) di raccontarvi tra le nubi dell’alcol. L’esperimento precedente con Nekromantic è riuscito, nel senso che chi vi scrive si è divertito. Fanculo quindi i buoni propositi di psicanalizzare l’Arte del disgusto con mente lucida e razionale. Ci penserà il mio immancabile scotch a psicanalizzare semplicemente me stesso. Il film, o meglio i film che vi raccontiamo oggi (trattasi di una trilogia) sono un ennesimo viaggio nell’orrore più eccitante che la mente umana possa immaginare. Opera del regista, a quanto pare satanista, Lucifer Valentine.
“Il capitale umano”: l’effetto liquirizia su una società contemporanea in crisi
Written by Luigi Di RazzaIl capitale umano non è la solita commedia all’italiana, né tanto meno il caratteristico e improponibile film natalizio che ormai troppo spesso riempie i botteghini della nostra penisola.
Non è un film drammatico o un banale thriller familiare.
Tante, le vite che abilmente si intrecciano in piccole storie, per ricongiungersi nel tanto atteso epilogo.
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Datore di lavoro: Insomma, qual è il tuo problema?
Travis: Passo la notte in bianco.
Datore di lavoro: E vatti a vedere i porno film.
Travis: C’ho provato, ma è lo stesso.
Datore di lavoro: E allora che fai la notte?
Travis: Vado in giro fino al mattino in metropolitana. Allora ho pensato, se è così è meglio che mi faccia pagare.
Datore di lavoro: Che quartieri preferisci? South Bronx, Harlem?
Travis: Per me non fa differenza.
Datore di lavoro: Lavori nelle feste ebraiche?
Travis: Per me non fa differenza.
Datore di lavoro: Dai, fammi vedere la patente di guida. Come sono i tuoi precedenti?
Alceste, il misantropo in bicicletta di Philippe Le Guay
Written by Grazia GalaAmarezza. È questa la parola che avevo in mente dopo aver visto l’ultimo film del regista francese Philippe Le Guay, Molière in bicicletta, uscito nel dicembre scorso nelle sale italiane. Eppure l’essenza e l’atmosfera che si respirano in tutta la pellicola non sono sintetizzabili in un'unica parola, così come non è racchiudibile in un’unica parola il personaggio teatrale al quale si ispira il protagonista del film, il misantropo Alceste dell’omonima pièce teatrale di Molière.
L'Altro Cinema, parte III – Nekromantik
Written by Daniele MagliuoloRiprendiamo la nostra rubrica dedicata all’Altro Cinema raccontandovi di una pellicola, anzi una doppia pellicola, che è il fiore all’occhiello del cinema underground estremo. Trattasi di Nekromantik, film del 1987 di Jörg Buttgereit seguito poi da Nekromantik 2 nel 1991.
Tu che sei pieno come un tacchino nel giorno del ringraziamento.
Tu che hai gli struffoli della nonna e l’uvetta che ti escono dalle orecchie.
Tu, che hai già perso miriadi di monetine e cerchi invano un modo per barare a tombola, se stai leggendo questo articolo sei proprio nel posto giusto.
Lascia perdere i giochi da tavola e le rimpatriate tra parenti più o meno serpenti e fai fuoriuscire il Grinch che è in te e che sta scalpitando. Riesco a sentirlo persino io da qui!
Il film che vi presentiamo oggi è un gioiellino del cattivo gusto, del trash, sporco e cattivo, manifesto di un’intera generazione nichilista annichilita. Un film riassumibile in una sola parola: Punk! Opera di quel geniaccio maledetto che è Richard Kern, soldato a mani nude della generazione degenerata che si è fatta largo a colpi di sputazzate negli anni ‘80. Erede diretto del pionieristico Kenneth Anger, Kern è forse il Re indiscusso dell’underground. Regista e fotografo newyorkese, per la sua scuderia sono passati artisti e performers come Lydia Lunch e Nick Zedd.
Dieci anni fa si uccideva Armida Miserere, direttrice del penitenziario di Sulmona. Era la sera del venerdì santo, e dopo aver vergato su un foglio di carta le sue ultime volontà (tra cui quella di venir cremata e di far spargere le sue ceneri al vento) si sparava un colpo alla tempia con la sua pistola d’ordinanza. Era aprile anche nel 1990, quando altri colpi di pistola freddavano il suo compagno Umberto Mormile, educatore nel carcere di San Vittore – mentre lei era la direttrice di quello di Lodi – sparati da un killer su una moto, ad un semaforo, in pieno giorno. Omicidio che resterà un mistero per ben undici anni per la giustizia italiana, risolto grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti coinvolti in altri processi, ma che per Armida si palesa fin da subito come una punizione per qualche “sgarro” che il suo uomo, semplicemente rimanendo fedele alla sua deontologia professionale, aveva fatto al crimine organizzato.
- Come il vento
- Marco Simon Puccioni
- Valeria Golino
- Filippo Timi
- Francesco Scianna
- Chiara Caselli
- Vanni Bramati
- Marco Mazzarella
- Salvio Simeoli
- Pino calabrese
- Heidrun Schleef
- Nicola Lusuardi
- Gherardo Grosii
- Ambi Pictures
- Armida Miserere
- Umberto Mormile
- Sulmona
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- Lodi
- Antonio Cataldo
- Il Pickwick
Con questa serie intitolata L’Altro Cinema vogliamo raccontare e proporre al lettore una carrellata di produzioni cinematografiche underground dal contenuto controverso. Il Cinema, dalla sua nascita, ha svolto il compito di ispezionare momenti del vivente sottolineandoli e sviscerandoli, ma ha anche avuto spesso l’intenzione di rappresentare un immaginario umano che cerca di prescindere dai fenomeni reali e si è fatto rappresentazione di un mondo ideologico, uno svago per la mente. In questo spazio invece ci occuperemo di quel settore cinematografico che ha abbandonato ogni pretesa intellettualistica di indagine dell’essere ed ogni bisogno di divagazione dal reale per dedicarsi alla pura pulsione subcosciente, quella popolata dalle peggiori nefandezze e dagli istinti più bassi. Una sorta di pornografia malata, che però risulta poi diventare un interessante spaccato dei disagi di ogni generazione.
Alla felicità si arriva con arte: questo è il messaggio più profondo del film di animazione L’arte della felicità di Alessandro Rak e Luciano Stella, in sala dal 21 novembre 2013. Con quale arte? L’arte del vivere, ovvero l’arte di sperimentare la vita. Il protagonista del film, Sergio Cometa, sceglie di chiudere la sua vita (se stesso ed i suoi problemi irrisolti) nel taxi di suo zio per cercare di superare pian piano la morte di suo fratello, compagno di giochi e di passioni, Alfredo.
The invention of lying o delle False Verità
Written by Daniele MagliuoloIn un ipotetico futuro (all’incirca nel 6000) l’umanità intera vive incapace di dire il falso. Ogni singolo individuo pronuncia ciò che gli viene spontaneamente in testa. Lo stesso fanno le grandi multinazionali che, in pragmatiche pubblicità, evidenziano le controindicazioni dei propri prodotti invitando il pubblico ad acquistarli solo perché essenzialmente devono pur vendere qualcosa. La politica è inesistente, non ce n’è bisogno vista l’impossibilità di immaginare ideali che contraddicano un sistema che si basa sulla semplice evidenza dell’apparire fisico-economico. Stesso discorso, ovviamente, per le religioni.
La Venere, chiacchierona, in pelliccia di Roman Polanski
Written by Grazia Gala... e Dio lo colpì e lo mise nelle mani di una donna
Nell’entrare nel cinema in quel pomeriggio tempestoso e uggioso mi sono sentita proprio la protagonista del film che da lì a poco sarei andata a vedere: una venere (la differenza tra me ed Emmanuelle Seigner è davvero minima, ci tengo a precisarlo!) bagnata dalla pioggia nei boulevard parigini, o nel mio caso sarebbe più corretto dire nei vicarielli napoletani, pronta per la sua audizione, in tal caso rimandata di qualche minuto, giusto il tempo della lettura di queste deliranti righe.
- Venere in pelliccia
- Roman Polanski
- Venus in Fur
- Emmanuelle Seigner
- Mathieu Amalric
- David Ives
- Il Dio del massacro
- Leopold von Sacher Masoch
- Yasmina Reza
- Carnage
- Lou Reed
- The Velvet Underground
- Pawel Edelman
- Margot Meynier
- Alexandre Desplat
- Chinatown
- Per favore non mordermi sul collo!
- Grazia Gala
- Il Pickwick
L’idea era fantastica.
Quando ci si imbatte in film che sono stati molto applauditi o addirittura premiati, la prima cosa che solitamente facciamo, abbiate il coraggio di ammetterlo, è applicarci fin dall’inizio su tutto, credendo che anche il più piccolo dettaglio possa diventare un grande contenitore di senso. E spesso siamo in grado di trarre significati che neanche ci sono. Dobbiamo farci simpatia per questo, almeno tra di noi.
Gli eredi spirituali di Maria Pocchiola
Written by Giuseppe Capobianco“Chi era Maria Pocchiola?”
Iniziava così uno dei momenti più divertenti del film Sua Eccellenza si fermò a mangiare (1961) di Mario Mattoli con Totò, Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, alcune belle attrici di quel periodo (su tutte, una giovane Virna Lisi) e una serie di caratteristi.
Nella scena in questione, Vianello è l’onorevole che tutti attendono per commemorare un busto eretto a una importante personalità del paesino dove è ambientata buona parte della vicenda che vede Totò e Tognazzi protagonisti.
- Ignazio Leone
- Alfonso Tomas
- caratteristi
- Come inguaiammo il cinema italiano
- ciprì e maresco
- Sua Eccellenza si fermò a mangiare
- Totò
- Ugo Tognazzi
- Raimondo Vianello
- Mario Mattoli
- Franco Franchi
- Ciccio Ingrassia
- Cinico TV
- Nando Cicero
- Galeazzo Benti
- Un americano a Roma
- Clive Stancon
- Lino Banfi
- Vieni avanti, cretino!
- Cine70 e dintorni
- Elettra Romani
- Maria Pocchiola
- Giuseppe Capobianco
- Il Pickwick
- commedia all'italiana
Il film Re della terra selvaggia racconta di una bambina assai felice. Una bambina che in poco tempo perderà il tesoro più prezioso, suo padre. Hushpuppy ha sei anni e vive in una comunità dai costumi primordiali. Il mondo in cui vive non ha regole. La sua immaginazione ce lo mostra come qualcosa di assolutamente normale.