“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Alida Airaghi

Omaggio a Roberto Vecchioni

I
Intorno a noi, addosso a noi,
la nebbia milanese
copriva i baci
bagnava le carezze.
Ci nascondeva,
ed era tutto grigio, erba
e sera.
Tu c’eri, mia fantasia
cattiva? Davvero ci sei stato
(quell’anno su quel prato, in quella
appena nata e fredda primavera)?
Se c’eri, tornami indietro,
così trascorso ieri: portami via.



II
Ho visto tutto e non so niente,
a malapena ricordo il mio nome
(il tuo non l’ho dimenticato. Mai).
Tra tanta gente sparviera
‒ uccelli di rapina –
mi chiedo come ho potuto
resistere, assediata con te
da questa sporca, vecchia
borghesia.
Non ci sono riusciti, anima mia,
ad annientarmi, anche se
il freddo della sera
gela più di uno sputo.
Dai, che sta per finire
questa porca cancrena,
e manca poco
alla mattina.





Queste due poesie sono un omaggio a Roberto Vecchioni, e citano versi tratti da Luci a San Siro, Arthur Rimbaud.
(In Rime e varianti per i miei musicanti, Marco Saya Edizioni, Milano 2020)

Il poco e il molto che siamo

Nella quarta di copertina, vengono così presentate le poesie comprese in questa raccolta einaudiana, purtroppo postuma, di Francesco Scarabicchi (Ancona 1951-2021), intitolata La figlia che non piange: “Il lirismo sommesso ed essenziale tipico del poeta marchigiano è qui al servizio di un libro testamentario in cui il poeta fa pacatamente i conti con la fine della vita, avvertita ormai come imminente.

L’appartamento

Le pareti

Di quale altro colore,
che non si perda l’essenziale che sono
– lisce, senza bisogno di niente?

John Clare, poeta contadino nell’Inghilterra dell’800

L’olmo caduto, antologia pubblicata dalle edizioni Medusa, raccoglie una sessantina di poesie di John Clare tratte da sette diverse raccolte, uscite tra il 1820 e il 1864.

La marmellata di prugne

Mio fratello Claudio già da piccolo amava la marmellata di prugne.
L’aveva assaggiata per la prima volta a cinque anni, quando la nonna ci aveva portato in visita da una sua cugina, grinzosa e vestita di nero, che con il vocione virile e catarroso delle vecchie fumatrici, gli aveva proposto: “E tu, piccolino, la vuoi assaggiare una mia prelibatezza?”

Le infinite varianti delle storie

L’editore Crocetti ha da poco ripubblicato, in collaborazione con Feltrinelli, un volume di versi di Daniele Piccini uscito per la prima volta nel 2013, con successo di pubblico e di critica: Inizio fine. Piccini (Città di Castello, 1972), docente universitario, critico letterario, filologo e poeta, è autore di varie raccolte di versi. Collabora con Famiglia cristiana e con la rivista Poesia.

Hölderlin, il folle

L’ultimo libro di Giorgio Agamben, La follia di Hölderlin. Cronaca di una vita abitante (1806-1843), ricostruisce in forma letteraria la vicenda biografica del poeta tedesco Friedrich Hölderlin (nato a Lauffen am Neckar nel 1770 e morto a Tubinga nel 1843), la cui esistenza fu divisa esattamente in due metà: i primi trentasei anni trascorsi nella normalità dei rapporti con il mondo, e i successivi trentasei anni segregati a Tubinga in casa di un falegname, in preda alla follia che lo portò a rifiutare qualsiasi relazione con gli eventi esterni.

Tu sì che vali

Adesso voglio raccontare esattamente come tutto è successo. Non a voi, eventuali morbosi lettori, di cui non mi importa niente. Nemmeno a lei, o a lui, o a me stesso (io, conosco già anche troppo bene quello che è accaduto, in me e fuori di me).

Le rivoluzioni mancate

Einaudi ha ripubblicato nel 2008 un volume che Rossana Rossanda aveva dato alle stampe con Bompiani nel 1981, rievocando un viaggio compiuto in Spagna diciannove anni prima, nel 1962: Un viaggio inutile. O della politica come educazione sentimentale.

Ricordando Lucio Battisti



Rumori lontani nel bosco,
fruscio di foglie a terra
e rami calpestati.
Intorno nebbia, mentre tenace
il sole non si arrende.

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il Pickwick

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