“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Denise Cuomo

L'amore, il sentimento più pericoloso

“Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere”


Comincio dalla fine, perché il narratore, nonché coprotagonista insieme alla sua amante, Anna Barton, asserisce in ultimo che la suddetta storia sia in realtà la storia di un amore. Potrebbe essere vero, esistono tanti tipi di amore, tanti modi in cui ci innamoriamo di qualcuno, eppure, chiusa l'ultima pagina, per quanto uno si sforzi a dar credito alla sua confessione, comunque si rimane perplessi sulla natura di questa relazione intorno alla quale ruota l'intero romanzo.

L'insostenibile peso della bellezza

L'insostenibile leggerezza dell'essere è uno di quei libri che non si nasconde, la sua idea di base viene esplicata immediatamente fin dal primo capitolo, offrendo la chiave di lettura all'intero romanzo.

L'Attesa, viva e violenta, di Mimmo Jodice

La retrospettiva del lavoro di Mimmo Jodice, fotografo napoletano, è ospitata dal Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli. Abbraccia più di cinquant'anni di storia ed è divisa in sezioni tematiche. Ogni ciclo fotografico è un mondo autonomo che sviluppa realtà e discorsi che vanno dalla sperimentazione alla cronaca, dall'arte alla riformulazione visiva delle radici antiche e dell'universo naturale.

Alla ricerca inesausta di un senso

Il senso di una fine, recita il titolo sulla copertina di questo libro che per qualche settimana ho tenuto tra le mani. Mi sono domandata spesso di quale fine parlasse, nonostante lo leggessi nel frattempo e la fine a cui si riferiva diveniva sempre più chiara. Me lo sono chiesta, però, fino all'ultima pagina e, adesso che ho terminato questa strana lettura, forse non ho capito ancora il senso di quale fine cercassero l'autore, il protagonista ed io stessa.

Ombre all'ombra di un amore

“L’unica cosa che posso darti è questa mia persona, se non ti fa schifo”.

 
Un rispettabile professionista si innamora di una ragazza molto giovane che per mestiere fa la prostituta. Fin qui la storia è quasi banale, nella letteratura conosciamo bene questo tema. Però Un amore è stato scritto da Dino Buzzati. Cambia tutto.
Mentalismo e poeticità, lirismo disperato e profondità spaventose. Seguiamo il pensiero di Antonio, il protagonista, senza quasi avvertire i cambi repentini di tempo, luogo e persona. Siamo nel vortice, nella spira più crudele di una mente ossessionata. Finiamo per pensare con la stessa inesattezza grammaticale, con lo stesso sporco stile che nasce dalla paura, dal dolore, dal cratere in fiamme di un amore pieno dei cocci delle identità che lo compongono.

Il dolore visibile: "Scattered – My Blue Days with F."

Sabrina Merolla è una fotografa di professione dal 2010, ma è anche una sinologa, vissuta per anni nella Cina strozzata dalle maglie dell'inquinamento, dove tutt'oggi parlarne apertamente diventa un atto antigovernativo e quindi taciuto. Il suo corpo non ha resistito all'aria soffocante e tossica, perciò si è ammalato di una malattia autoimmune, conosciuta ancora molto poco, riconosciuta sulla carta ma ignorata dal sistema sanitario italiano e dall'assistenza di cui necessitano i quasi due milioni di italiani affetti.

Un bambino e un adulto

"Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi".
Franz Kafka

 

Come te lo spiego il momento esatto in cui i bambini diventano grandi e i grandi ritornano bambini? Mi sembra di non poter raccontarti quel momento con parole umane, sensibili, ho paura che tutto quello che possa dire sia alla fine troppo lungo o troppo breve, della misura sbagliata. Io ho visto una volta quest'attimo accadere, un adulto e un bambino davanti a un libro. Erano entrambi distanti, trasparenti, pronti a cambiarsi i panni di dosso per indossare qualcosa di nuovo. Il bambino leggeva e nel leggere non si distraeva, non c'erano immagini che potessero divertirlo, solo parole una dietro l'altra, in fila indiana, come soldatini in marcia e perfettamente allineati.

L'ultima scena di un attore

“Se riesci a far funzionare un momento, puoi arrivare dappertutto".

 


Philip Roth è ormai noto essere una delle punte di diamante più luminose nel panorama letterario americano. Difficilmente delude, non tutti i suoi libri entusiasmano e fanno gridare al capolavoro, come certe pietre miliari considerati veri e propri manifesti – vedi Pastorale americana. È innegabile, però, la coerenza stilistica, l'approccio affascinante alla vita con le sue ossessioni scomode, il suo coraggio nel narrare palesemente o velatamente, attraverso personaggi imponenti, l'intera gamma delle istanze umane senza risparmiarsi in niente, perché un libro scandaloso è semplicemente un libro scritto male e con Roth non c'è pericolo che ciò avvenga.

Su "Uomini e topi", una riflessione

“I piani più accurati dei Topi e degli Uomini
Vanno spesso storti,
E non ci lasciano che dolore e pena,
Invece della gioia promessa"
.

(Robert Burns – To a Mouse)

 

Esistono libri destinati a una platea di lettori adulti, quei libri impossibili da comprendere se si è giovani e poveri delle esperienze che servono per assimilare pienamente la brutalità e la tenerezza di certe storie. Ho provato una cosa simile con Il vecchio e il mare di Hemingway, sentivo che l'apprendistato alla fine della vita toccato in sorte al pescatore, poteva capirlo solo chi arrivato, veramente, al termine dell'esistenza si ritrovi nuovamente a disfare e rifare tutto, come una prova immensa che ti colpisce quando sei troppo stanco per riprenderti qualcosa.

Impazzire o abbandonarsi al mio diavolo

Non ho mai imparato tanto come in quelle lunghe giornate che, dall'esterno, potevano sembrare vuote, e in cui controllavo il mio cuore inespresso


Cosa significa avere un diavolo in corpo? Mettiamo il caso essere una voce, una violenta spinta, una luce abbagliante e sfilacciata che ci governa, la domanda sorge spontanea: è inscritta in noi come astrazione che ci forma o ci viene posta dentro in un dato momento, si crea per effetto di uno sconvolgimento?

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il Pickwick

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