“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Grazia Gala

"Birdman": essere o avere?

Cinque lungometraggi. Primo cineasta messicano a ricevere una nomination come miglior regista agli Oscar con Babel nel 2007, film che lo ha reso anche l’unico regista messicano ad aver vinto il premio per la miglior regia al Festival di Cannes. Questi sono solo pochi dei numeri che hanno consacrato Alejandro González Iñárritu a regista di culto e di grande talento. Sfido chiunque a non aver versato qualche lacrima guardando il suo struggente 21 Grammi – eh sì sto donando decisamente i numeri – o a non aver apprezzato la performance di Javier Barden con il più recente Biutiful.

La teoria della speranza

I film biografici sui grandi personaggi della storia rischiano sempre di non raccontare in tutti gli aspetti la figura presa in esame e l’operazione diventa ancora più difficile quando si sceglie di raccontare la storia di un uomo eccezionale ancora in vita e in attività. James Marsh, regista britannico già premio Oscar per lo splendido documentario del 2008 Man on Wire – Un uomo tra le Torri, storia dell'impresa del funambolo Philippe Petit che nel 1974 camminò in equilibrio su un cavo teso tra le Torri Gemelle di New York, decide di raccontare ancora una volta la storia di un uomo in bilico costante tra la vita e la morte, tra vetta e burrone, tra luce e buio più profondo.

L’amore ai tempi di Fincher

“Io non è che sia contrario al matrimonio, però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi”.

Massimo Troisi


Il matrimonio è la tomba dell’amore. Deve essere stato questo pensiero a guidare il regista David Fincher nella realizzazione del suo ultimo film, L’amore bugiardo (titolo originale Gone Girl), uscito durante le festività natalizie del 2014.

L'esposizione sonora di Luca Bonato

Un album è sempre un viaggio. Un viaggio sonoro, metaforico e semantico nell’universo personale del musicista che ne è l’autore. Ho sempre avuto una grossa fascinazione verso i cosiddetti concept album, vere e proprie opere discografiche che girano tutte intorno ad un tema e che, man mano che si va avanti nella tracklist, si evolvono in una storia che ha un inizio, uno sviluppo e una fine: è come leggere un libro in note.

Internet killed the radio “star”(?)

È la fine degli anni '70 e, forse, anche la fine delle grandi star diventate tali attraverso la radio.
Tutti la conosciamo. Tutti ci abbiamo ballato sopra in maniera imbarazzante fingendo, come vuole la tradizione, di esseri alticci. Tutti almeno una volta abbiamo sparato a zero su questa canzone credendo di essere i Luzzatto Fegiz della situazione sbottando con frasi del tipo: “Nahh, ma che trashata anni '80!”.

Il surrealismo messicano di Frida Kahlo

“Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te”


Nonostante la frase, nonostante la sua ammissione di non essere strana, o quanto meno non molto più della media, non si può non riconoscere un carattere di stranezza o unicità nella pittura di Frida Kahlo.

Gli Editors. Da Birmingham a Roma

Altro che “una mela al giorno leva il medico di torno”. Il vero toccasana per la salute mentale e fisica è la musica, la musica live. Di base, proprio se uno vuole fare il minimo indispensabile per sentirsi davvero bene, dovrebbe partecipare ad un concerto al mese, ma proprio volendo volare bassi.

Una pulce incontra una "Mano" e...

Mano.
La Mano che ti può accudire ma che può rimproverare. Quella che ti saluta o "te ce manna" con tanto di ricchi premi e cotillon.
O semplicemente la Mano che si stringe quando arriva il momento di presentarsi a qualcuno. E in tutte le sue più diverse sfumature e significati, l’esordiente musicista e cantate Marco Giorio, in arte 'Mano', non se n’è fa mancare una.

John Turturro, gigolò (quasi) per caso

Il titolo, il cast e la trama di questo film hanno da subito attirato la mia attenzione e voglio proprio dalle prime righe fare la mia dichiarazione di intenti. Ebbene sì, mi voglio scucire subito: film al di sotto delle mie aspettative. John Michael Turturro, attore, regista e sceneggiatore statunitense di origine italoamericana, dotato di un certo talento e fascino, dopo il grandissimo successo del docufilm musicale su Napoli del 2010, Passione, ci riprova con questa commedia che mischia eros, solitudine, tradizione e convinzioni religiose, Gigolò per caso, chiamando a raccolta uno che di commedia forse forse, ancora ne sa qualcosa: Woody Allen.

Saving Ms. "Greis"

“Una tranquilla passeggiata è un dono”
Pamela Lyndon Travers, Saving Mr. Banks

 

Walt Disney, Mary Poppins, studios hollywoodiani, prateria australiane e… lieto fine! Una formula perfetta per un film di successo, ma tanto tanto prevedibile e banale. All’apparenza. Saving Mr Banks, film diretto da John Lee Hancock, uscito qualche tempo fa nelle nostre sale, è una commedia americana che riesce a mischiare sentimentalismo, acidità, verità e illusione e “HOP! Il gioco vien!”. Con uno poco di zucchero la pillola va davvero giù.

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il Pickwick

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