“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Letteratura

Letteratura La bottega dei libri

«Narravano che la più misteriosa tra le botteghe fosse la bottega dei libri: da essa pare venisse un diabolico miscuglio di trame e vicende che contagiava i passanti più frettolosi tramutandoli in lettori accaniti».

Tuesday, 22 December 2020 00:00

Lagioia: ferocia nella città dei vivi

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Una trentina d’anni fa, una gragnola di bottiglie di vodka piovve su una via di Bari terrorizzando i passanti. In particolare una ragazza, che quasi ci lasciava la pelle, individuò il terrazzo da cui volavano i proiettili di vetro, salì e prese per il collo il cecchino, un adolescente ubriaco fradicio che qualche decennio dopo sarebbe diventato uno degli scrittori più prestigiosi e influenti dell’attuale panorama letterario nazionale. Questa scenetta è un intermezzo tutto sommato gustoso, l’unico momento a suo modo divertente in un libro che tocca ben altri livelli di cupezza, La città dei vivi, scritto dall’ormai ex adolescente che gettava bottiglie dal terrazzo, Nicola Lagioia.

Wednesday, 16 December 2020 00:00

I mondi plurali di Ricardo Jaimes Freyre

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La collana Gli eccentrici, diretta da Loris Tassi per Edizioni Arcoiris dedica il suo spazio a un altro scrittore decentrato del periodo del Modernismo ispanoamericano. Se la rivendicazione dell’artista “eccentrico”, del maudit, avviene proprio in quel periodo, attraverso, per fare solo un esempio, il volume Los raros (“gli strani” o, appunto, “gli eccentrici”) pubblicato da Rubén Darío nel 1896, il lavoro di Loris Tassi ci invita a riscoprire autori non canonici.

Monday, 14 December 2020 00:00

Punto di vista e narrazione

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In passato Alessandro Cutrona si era occupato, nel saggio L’attualità della mise en abyme nelle opere di Peter Greenaway e Charlie Kaufman (Mimesis, 2017), di quei rapporti di somiglianza tra un’opera e il suo contenuto, tra la realtà mostrata e quella contenuta, che danno vita a un gioco interpretativo senza fine. Se la narrazione è un modo di organizzare la realtà, sostiene Cutrona, allora opere come i romanzi e i film sono da intendersi come delle istruzioni utili per creare un processo immaginativo, mentre il meccanismo narrativo a cui si è fatto ricorso ha a che fare con la percezione della realtà.

Wednesday, 09 December 2020 00:00

Contro i guru. Consolare non è banalizzare

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Che la letteratura possa avere funzione di consolazione è vero, l’arte è una delle strade per sentire come in noi ci sia qualcosa di più profondo oltre la semplice sopravvivenza, per riconoscerci come esseri umani: ma questo non vuol dire che la semplificazione/banalizzazione, o la sterile retorica, abbiano un ruolo salvifico, anzi.

“Una prigione diventa casa se possiedi la chiave”
 George Sterling

    

 

“Non volevo farla finita vicino a casa, dove avrebbe potuto trovarmi mia moglie, oppure, ed è ancora più terribile pensarci, i miei figli. [...]. Non ho fatto altro che causare problemi a tutti e tre, e la cosa peggiore è che mi amavano lo stesso; e quindi non so proprio come questo possa essere altro che un tradimento e un’ingiustizia”.

Friday, 20 November 2020 00:00

Flâneur a Berlino tra passato e presente

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Di Gian Piero Piretto, di cui avevamo scritto a proposito del suo Quando c’era l’URSS. 70 anni di storia culturale sovietica (Raffaello Cortina Editore, 2018), è ora giunto in libreria, per il medesimo editore, Vagabondare a Berlino. Itinerari eccentrici tra presente e passato (2020): un imponente volume che, impreziosito da illustrazioni di Manuele Fior, attraversa Berlino con il passo, lo sguardo e lo spirito del flâneur che ama perdersi nel camminare senza meta.

Thursday, 19 November 2020 00:00

Sedici autrici per sedici sorelle

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Sedici racconti per sedici donne. Sedici voci dalla Colombia. Sedici voci femminili raccolte da sedici traduttrici italiane che le hanno trovate, tradotte e portate, per la prima volta, in Italia. Storie che sanno di yucca e tamales impastoiati nella disparità di genere, di un Paese afflitto da forti contrasti e sperequazioni, civili, sociali e politiche. Uno di quei Paesi in cui le vene aperte galeane scorrono più copiosamente (come purtroppo sappiamo bene, gli occhi ancora pieni come sono del tragico esempio offertoci dalla fine di Mario Paciolla).

L’opera dello scrittore Pier Vittorio Tondelli è al centro del volume Dalla generazione all’individuo (Mimesis 2020) scritto da Olga Campofreda, docente presso l’Istituto Italiano di Cultura di Londra. La studiosa, avvalendosi anche della lettura di alcuni inediti dello scrittore, ha approfondito la rappresentazione della giovinezza nell’opera tondelliana evidenziando il suo rapporto con la tradizione letteraria nazionale.

Degli Scritti corsari di Pasolini si citano spesso le riflessioni sul capitalismo e l’omologazione, oltre le opinioni dello scrittore che più hanno suscitato scalpore mentre era in vita e che oggi vengono riprese a seconda delle situazioni dalle diverse fazioni politiche; un aspetto forse passato in secondo piano, o comunque meno analizzato, è quello che riguarda la definizione di cultura: un pensiero, questo, lucido e attuale, soprattutto in un momento storico in cui si dibatte tanto attorno a quale sia la verità e, mentre gli stessi esperti non hanno certezze, chi crede ai complotti globali dà dell’ignorante a chi non ci crede e viceversa.

Ci siamo avvicinati all’opera di Antonio Moresco negli ultimi anni, trovando nella sua scrittura non solo uno stile denso e ricco ma anche una chiave per analizzare a fondo la condizione dell’essere umano contemporaneo partendo da riferimenti alla tradizione letteraria occidentale − su tutti vengono in mente Leopardi, letto in modo originale e mai banalizzante, o Cervantes.

Monday, 21 September 2020 00:00

Le rivoluzioni mancate

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Einaudi ha ripubblicato nel 2008 un volume che Rossana Rossanda aveva dato alle stampe con Bompiani nel 1981, rievocando un viaggio compiuto in Spagna diciannove anni prima, nel 1962: Un viaggio inutile. O della politica come educazione sentimentale.

Friday, 11 September 2020 00:00

Una onnivora e metamorfica “Imitazion del vero”

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Non è facile incontrare nella narrativa italiana contemporanea un romanzo come L’imitazion del vero di Ezio Sinigaglia, uscito recentemente per Terrarossa. La sua intelaiatura formale nasconde un raffinato meccanismo affabulatorio che, nella sua apparente semplicità, attua una fitta serie di rimandi e allusioni. Non a caso, infatti, sul risvolto di copertina leggiamo che il “lettore ideale” di questo libro è “chi è stufo di leggere romanzi scritti tutti allo stesso modo e pensa che l’editoria italiana sia poco coraggiosa; chi ama il ritmo della scrittura non meno di quello della narrazione”.

Friday, 04 September 2020 00:00

Poesia e impegno civile in Gabriela Mistral

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Prima poetessa latinoamericana a ricevere il Nobel nel 1945, la cilena Gabriela Mistral (Vicuña, 1889 − New York 1957) ebbe un’esistenza ricca di passioni civili e avvenimenti eccezionali.
Nata in una famiglia di modeste condizioni in un paesino alle pendici delle Ande, iniziò giovanissima a insegnare come maestra rurale, progredendo caparbiamente negli studi e nella professione fino ad assumere incarichi dirigenziali al Ministero dell’Istruzione, e in seguito a rivestire la carica di Console in diverse città europee e americane, sempre mantenendo vivo il suo interesse per le riforme scolastiche e l’impegno in favore delle classi sociali più indigenti e dei diritti delle donne.

Monday, 07 September 2020 00:00

La commedia operaia di Alberto Prunetti

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“Gente strana i quattrinai. A quei tempi i riccastri io li compativo. Renato mi diceva che i ricchi erano delle mezzeseghe, c’avevano l’allergia alla fatica, stavano sempre a palle pari eppure erano sempre stanchi, perennemente infastiditi da cose che a noi ci facevano vento. E poi c’avevano le mani come uno scolapasta e ’un sapevano fa’ nulla. [...] coi miei occhi di bimbo vedevo che anche i figlioli dei ricchi erano davvero strani.

Riscopriamo questa bellissima opera di Brianna Carafa, finalista al Premio Strega nel 1975, ristampata da pochi mesi da Cliquot.
Cosa accade all’orfano bambino che chiede informazioni sul suo passato e su cosa si cela dietro i muri chiamati “Tetti Rossi” nella cittadina dove egli vive? L’autrice sembra dire che o si accoglie una verità − avendola cercata e riconosciuta, oppure interiorizzata dall’ambiente familiare − o si rischia la follia, ed è ciò che accade a un certo punto al protagonista, lontano dal cogliere nelle esperienze del presente e del passato una qualsiasi luce interpretativa, un senso.

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il Pickwick

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