“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 04 December 2013 01:00

Le Gemme dell’Impressionismo

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Quando nel 1936 il presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt e il magnate d’arte Andrew W. Mellon diedero vita alla National Gallery di Washington, forse non avrebbero immaginato che sarebbe diventata una delle più pregiate pinacoteche Impressioniste; un incredibile incontro di opere preziose, sublimi, rare.

In questi giorni sono esposte nello spazio espositivo capitolino dell’Ara Pacis; oggi erta a simbolo di pax architettonica tra antico e contemporaneo, ieri esaltazione della res gestae di Augusto, l’imperatore che seppe anteporre pace e bellezza ai mores imperiali di conquista e morte.
Gemme dell’Impressionismo, dipinti della National Gallery of Art di Washington è la mostra della bellezza pura, sublimazione per lo spirito e per gli occhi: sessantotto pitture, sessantotto inestimabili gioielli su tela che raccontano genesi, evoluzione e crepuscolo della corrente francese di fine Ottocento attraverso le meravigliose produzioni di tutti i protagonisti. Manet, Monet, Renoir, Van Gogh, Gauguin, Degas, Henri de Toulouse-Lautrec, Seurat, Cézanne, persino un omaggio a Berthe Morisot, l’unica donna pittrice dell’epoca.
La prima opera, forse la gemma più luminosa è proprio Argenteuil  di Claude Monet. Quel tratto del fiume francese che bagna un sobborgo alle porte di Parigi; quel tòpos dove natura e sviluppo si incontrano, quasi fraternizzano in nome del decantato progresso; soggetto che avevamo ammirato nel Renoir di Torino. Ed anche Monet, come il suo amico Renoir, vede soltanto l'aspetto idilliaco del paesaggio. E nel catturare le sensazioni, ascoltare le vibrazioni che solo la natura sa dare, nell’uso dei vivi cromatismi e nell’uniformità contraddittoria del tratto riesce a sfiorare l’estasi pittorica, dando vita ad una luce che insinuante si irradia e travolge.
Natura morta con brocca e frutta di Paul Cézanne è la sublime risultante dello studio quasi morboso che il pittore francese effettuò per tutta la sua esistenza. Forme della natura e forme umane alla ricerca della sintesi pittorica en plein air.La sistemazione degli oggetti mai casuale è l’esito della sua analisi: offrire una nuova immagine attraverso la disarmonica contrapposizione di linee oblique, orizzontali e verticali. Con le mele, frutto predestinato a rappresentare il concetto di sfericità, assorbe i riflessi della luce astante dando equilibrio ai valori cromatici dell’opera; mele pronte ad uscire dalla rotondità geometrica del piatto, pronte ad invadere tridimensionalmente l’occhio dello spettatore; un quadro che è un’incredibile lezione pittorica. Una delle nature morte più vive mai realizzate.
Campo di fiori in Olanda di Vincent Van Gogh lascia senza fiato. Un’opera dalle piccole dimensioni ma dalle infinite emozioni. Tulipani e non solo distesi nell’equilibrio cromatico dalla tenue vivacità geometrica del campo; varietà tonali che si oppongono al monocromatismo ovattato del cielo e alla speculare genialità di una monotona rappresentazione abitativa. E la presenza di una figura umana verifica la finitezza prospettica dell’opera. Tutto è dove deve essere, ogni aspetto, ogni sfumatura, ogni singolo petalo; tutto divinamente realizzato per dare al quadro una maniacale perfezione.
In questo viaggio espositivo le opere dipinte sono di tale elevata qualità pittorica che ciascuna meriterebbe menzione ed approfondimento, ogni pittura osservata è un’intensa compenetrazione. È uno di quei rari casi in cui a visita terminata si è spinti da un desiderio incontrollabile di rivivere dal principio, riassorbire momento per momento, attimo per attimo, ogni macchia di colore, ogni sfumatura, ogni pennellata perché conosciuto il piacere, non puoi più privartene.
Gemme dell’Impressionismo, dipinti della National Gallery of Art di Washington è davvero una mostra rara, gracile e imponente, fragile e immortale che racconta in maniera eccelsa capolavori e protagonisti di una corrente che resta il gioiello più prezioso ed elegante che la Pittura sia riuscita a generare nella sua affascinante millenaria storia.

 

 

 

Gemme dell’Impressionismo.
Dipinti della National Gallery of Art di Washington

Roma, Museo dell'Ara Pacis, Nuovo spazio espositivo Ara Pacis
dal 23 ottobre 2013 al 23 febbraio 2014

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