“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 11 September 2013 23:55

Da oggi nelle sale “L'écume des jours”, l'amore secondo Michel Gondry

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Scrivere una recensione di un film lasciandone trapelare solo l'atmosfera senza svelare nulla, troppo, della trama spesso è un'impresa molto più ardua di quanto si possa immaginare.
Ebbene oggi proverò con un'impresa ancora più titanica (si, sono masochista): provare a convincere voi (e me stessa) a vestirvi questa sera, scendere e andare al cinema per vedere un film che oggi esce nelle sale italiane.

Ci sono molti meccanismi che mettono in moto il processo di selezione di un film da vedere al cinema per la prima volta: i propri gusti, la personalità, la vicinanza del cinema banalmente. Oppure la stima che si abbia verso un regista e il suo operato sino ad allora: se Tarantino fa un film tutti gli appassionati, ma anche i profani, sanno che al 99,9% dei casi si tratta di un piccolo capolavoro. Questo però potrebbe generare un po' di confusione: da un lato le aspettative che continuano a crescere, dall'altro la realtà dei fatti.
Eppure non mi sento di condannare le “speranze” degli spettatori ignari: è chiaro che quando si hanno grosse attese la possibilità che vengano deluse è alta ma credo che tutto sommato sia giusto avere forme di pregiudizio. Tutti i registi nel corso degli anni, con le loro opere, creano la loro carriera e reputazione, il loro rapporto col pubblico, e il fatto che gli spettatori si aspettino sempre qualcosa di più o di speciale dal loro beniamino è, non solo lecito, ma un vero e proprio atto di fede che non deve essere messo in discussione.
È per questo e per amor del cinema romantico, sognante e surreale, che stasera mi gusterò l'ultimo film di Michel Gondry: Mood Indigo. La schiuma dei giorni, tratto dal romanzo cult della letteratura francese L'écume des jours di Boris Vian, paroliere, drammaturgo e musicista del quale molti hanno apprezzato la penna. Daniel Pennac, parlando de L'écume des jours, affermò che si tratta di un romanzo da leggere più volte nel corso degli anni: a diciotto anni prevale la griglia interpretativa della passione amorosa, a quaranta quella della critica sociale, a sessanta quella del pessimismo e della tragedia che tutto annulla.
Raymond Queneau definì il romanzo di Vian: “la più struggente storia d'amore moderna mai scritta”.
Il film di Gondry sembra ripercorrere proprio la strada del romanzo di Vian: due ragazzi si incontrano, si innamorano e decidono di sposarsi ma qualcosa va storto. Durante il viaggio di nozze una ninfea inizia a crescere nei polmoni della ragazza che per sopravvivere avrà bisogno di un costante contatto con fiori freschi. L'uomo rischierà tutto pur di mantanere in vita la sua amata.
Non ci si stupisce come la storia non abbia colpito la mente visionaria di Gondry che ci aveva già sorpreso e rapito con il suo Eternal sunshine of the spotless mind, superficialmente tradotto in italiano Se mi lasci ti cancello, L'arte del sogno del 2006: in tutte le sue opere la realtà e il sogno sembrano fondersi in un unico universo.
Un sognatore che ha prestato il suo genio anche al mondo della musica: lunga la collaborazione con l'artista islandese Bjork, suo il videoclip Around the World dei Daft Punk, Massive Attack, Radiohaed e molti altri artisti hanno chiesto di riprendere la loro “realtà musicale” a Michel Gondry.
Mettiamo il romanzo di Vian, la mente immaginifica di Gondry più un cast che sembra essere perfetto sulla carta, e il gioco è fatto: nei panni della ragazza non poteva essere che la delicatissima Amelié Poulin, in arte Audrey Tautou. Ne ha fatta di strada la dolce Amelié e nonostante gli anni la Tautou conserva quel fascino marcatamente francese e l'innocenza del personaggio de Il favoloso mondo di Amelié.
Nei panni dell'uomo che sfida tutto per salvare la propria amata, Romain Duris, conosciuto soprattutto per il film L'appartamento spagnolo e che tra il 2012 con la commedia Tutti pazzi per Rose e quest'anno con il film di Gondry, ha fatto centro.
Cercando di stare attenta a non cadere nella trappola delle troppe aspettative di cui ho fatto cenno all'inizio, quello che mi incuriosisce di questo film e dell'opera di Gondry in generale, è come il sogno si scontri (o incontri) con la realtà: i suoi film non fanno altro che portare in scena quello che accade a noi comuni mortali ma in un modo infantile e magico.
Nella vita di tutti i giorni dobbiamo fare i conti con l'idea che abbiamo di persone, cose, situazioni perdendo di vista la realtà vera che spesso non coincide con i nostri sogni e pensieri.
Come non parlare poi del modo in cui Michel Gondry affronta il tema dell'amore: dietro la facciata delle circostanze surreali, dei personaggi sui generis, delle trovate alla “Paese dei balocchi”, mette in luce a 360 gradi le difficoltà dell'amore e della vita di coppia.

 

 

Mood Indigo − La schiuma dei giorni (L'écume des jours)
regia
Michel Gondry
con Romain Duris, Audrey Tautou, Gad Elmaleh, Omar Sy, Aïssa Maïga, Charlotte Lebon
soggetto Boris Vian
sceneggiatura Luc Bossi
produzione Luc Bossi
fotografia Christophe Beaucarne
musiche Étienne Charry
paese Francia
lingua francese
colore colore
durata 125'
anno 2013

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