“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Friday, 19 April 2013 21:57

La condizione postmoderna

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Il conseguimento dell’ammissione a un corso di dottorato in letteratura, oltre ad avermi fatto abbandonare le fantasie suicide almeno rispetto ai prossimi tempi, ha aumentato notevolmente la mole di progetti e impegni (e in generale di cose da leggere) che le mie spalle, benché larghe, possono sopportare senza un aiuto spirituale, sia pure simbolico. È per questo che ho deciso di investire trenta denari nell’acquisto de L’Album della Gioia e di cominciare la collezione di figurine riguardanti il neoeletto pontefice Francesco; di seguito, una breve review fotografica del volume:             

                                              

 

                                              

 

                                              

 

                                                

 

                                                

 

                                               

 

 

Questo è il disclaimer dei tipi della Gedis, in cui, tra l’altro, veniamo edotti sul come non avessero intenzione di pubblicare un album di effigi del nuovo papa, fino alla sera del 13 marzo, quando "qualcosa è successo":     

 

                                                                                     

 

 

Alcune immagini all’interno mi hanno poi fatto pensare a quanto, effettivamente, sia grande il carico di rinuncia che deve sopportare chi prenda la difficile decisione di abbracciare una vita votata alla fede, e a come, tuttavia, il ‘rimosso’ sia duro a morire e riesca a sbrecciare le spesse cortine della volontà:

 

                                                

 

                                                

 

                                                

 

 

Non poteva, più avanti, mancare una sezione dedicata ad un altro argomento catchy per uomini di chiesa e baciapile:

 

                                                

 

 Il paginone centrale, infine, è costituito da un bel poster che ho deciso di incorniciare e appendere nella mia cameretta:

 

                                                 

 

 

Spero inoltre che la visione quotidiana del sorridente Bergoglio possa far cambiare idea a mio fratello riguardo alle buone intenzioni della mia documentazione, essendo stato il suo criptico commento, alla vista delle foto: "Sei riuscito a rendere disgustoso anche questo".

 

Cambiando argomento, il mio dirimpettaio, dopo la scoperta da parte delle autorità del suo ruolo di direttore dei lavori di una cricca che rapinava portavalori in Trentino e in Svizzera, si è dato alla latitanza:

 

 

                                                

 

                                                

 

                                                

 

                                                

 

                                                

 

                                                

 


Aggiungo solo, a uso e consumo della sfilacciata nozione di ‘verità’, che le "tre piscine" sono in effetti state ricavate dalla preesistente piscina dell’ex proprietario (ora le utilizzano C.G. e suo fratello, altro inquilino della villa divisa in due abitazioni, il cui cane labrador è uso venire a cacare nel mio giardino); che i "numerosi pitbull" è un pitbull, credo femmina, di meno di un anno e, a quanto ricordo, socievole e giocherellone; che, infine, il "muro con inferriate degne della residenza di un attore del cinema", millantato da questo articolo, è un normale muretto con cancello scorrevole. Niente da dire riguardo alle "rifiniture pacchiane" le quali, comunque, erano già presenti quando in quella piscina ci andavo a fare il bagno io.

 

Passando alle letture, ultimamente ho avuto occasione di leggere il ponderoso Don Chisciotte, che mi ha molto immalinconito, e il saggio di Jean-François Lyotard La condizione postmoderna, incalzante quanto complessa – e per certi versi profetica – disamina dell’era postindustriale e dei concetti di “legittimità” e di “verità” in un tempo sotto tutti i punti di vista degenerato quale il presente.

 

Negli ultimi giorni, e con questa vi saluto, sono impegnato – oltre che nello studio del volume critico Trame, di Peter Brooks – nella lettura in lingua della prima raccolta di racconti dell’americano John Barth Lost in the Funhouse, che trovo tuttavia di non facilissima comprensione, a causa dell’elevato livello di cerebralità e delle mie conoscenze non eccezionali dell’inglese. A tal proposito, invito gentilmente chiunque dei miei fedeli lettori si ritrovasse una copia della traduzione edita da Rizzoli e ormai fuori commercio, dal titolo La Casa dell’Allegria, a considerare l’idea di cedermi la sua copia a un prezzo vergognosamente basso.

 

 

 

 

PS: le immagini apparentemente “sanguinolente” che si intravedono dal monitor del PC sono tratte dal film horror Martyrs, del 2008, scritto e diretto da Pascal Laugier. L’immagine porno è tratta dal film di genere La mia prima volta, del 2012, diretto da Guido Maria Ranieri; essa è stata sottoposta a censura, non prevista dall’autore dell’articolo, per evidenti motivi che non si sta qui a spiegare ma che il lettore saprà intendere seppur con comprensibile rammarico.

 

 

 

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