“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Tuesday, 31 October 2017 00:00

Vento d'estate in una Blunotte

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Nelle lievi pieghe di fine estate si insinuano con prorompente energia e amabile semplicità due dei più validi cantautori ed artisti italiani degli ultimi vent’anni: Carmen Consoli e Max Gazzè.

Bologna è un ventre ampio, che si perde a vista d’occhio nei suoi stessi spazi, in maniera morbida. Bologna alla sera, all’aperto, con le stelle e la luna a fare da soffitto, alla fine dell’estate: uno scenario quasi perfetto per accompagnare i propri sensi verso il cambio di stagione. E se a questi elementi si aggiungono la voce suadente di Carmen Consoli, accompagnata da una band acustica di primo livello, con pianoforte, seconda chitarra – oltre a quella della “cantantessa” −, tre archi (violoncello/violino/violino alternati a violoncello/viola/violino), percussioni, flauto traverso, addirittura un basso tuba, e l’anima blues- funk di Max Gazzè, con la sua band molto rock, lo scenario si completa.
Quante volte avrò visto Carmen Consoli? Sei o sette almeno… ! Anche Gazzè l’ho visto due-tre volte. Le mie aspettative erano quindi basse, perché li conosco bene; non mi aspettavo nuove emozioni. L’entusiasmo era dunque flebile, vista la numerosità delle volte che avevo assistito ai loro concerti. Sono stata invece piacevolmente sorpresa e riscaldata da una scaletta varia, intelligente e generosa.
Inizia la “cantantessa”, da sempre a suo agio a Bologna, città composta da molte anime e diverse provenienze, che la ama incondizionatamente, tanto da applaudirla a piene mani anche se ha la voce un po’ rauca. Lei e i membri della band suonano a memoria, ed è molto soave l’armonia prodotta. La Consoli canta molte canzoni degli ultimi album, quelle della maturità, delle riflessioni, delle denunce (Mio zio) e del dialetto (A' finestra) ma ci regala anche alcuni dei suoi classici, tra cui spiccano la splendida Blunotte e una pazzesca versione chitarra e voce, potentissima, di Geisha. Un’ora di delicatezza e trasporto.
Arriva poi Max Gazzè, per un’altra ora di vitalità e entusiasmo. Il cantautore romano si concentra principalmente sulle sue hit storiche, da Vento d’estate a Cara Valentina, a Il timido ubriaco a Una musica può fare e il pubblico apprezza molto, saltando e ballando. E mentre Max intona il suo ultimo pezzo, ritorna sul palco la “cantantessa” con tutta la sua band, in modalità-trenino…
Davvero divertente l’atmosfera che si viene a creare, con i due che scherzano e si pizzicano vicendevolmente, in nome di un’amicizia salda e vera. Da lì, i due complessi al completo alternano canzoni dell’una e dell’altro che i due cantano insieme, incantando il pubblico per quasi tre quarti d’ora. E poi sorrisi, battute in catanese e in romano, abbracci. Tutto molto bello, a prima vista inaspettatamente. In realtà questi due artisti hanno saputo creare ciascuno un linguaggio molto personale e sono da ricomprendersi tra i (pochi) cantautori attuali di spessore. Nei loro testi, infatti, si ritrova la complessa e fragile, apparentemente disimpegnata, realtà post-contemporanea: fatta di persone insicure e distanti tra loro, di afflati di ricerca di un sodalizio, di critica ironica e metaforica delle distorsione etiche e politiche, di disincanto e creatività, di sentimenti puliti, di brio e di ottimismo, di paesaggi dell’anima, di delicati equilibri anelati e ricercati. I modi espressivi e musicali tra i due sono diversi, e non potrebbe essere altrimenti, visto che si tratta di un uomo oggi cinquantenne, cresciuto tra Bruxelles e Roma, bassista, e di una donna quarantenne, cresciuta a Catania, chitarrista. In due parole, ritmo e melodia. Le caratteristiche in comune tra i due artisti, sono però, a ben guardare, simili: talento, semplicità, intelligenza, acume, ironia, passione, dedizione, serietà. Ottima idea quella di ritrovarsi insieme, ottima riuscita dell’esperimento.
Bologna, lieta e piena di sensazioni positive, ringrazia.

 



Festa dell'Unità Bologna
Carmen Consoli e Max Gazzè in concerto
Bologna, Pala Nord, 14 Settembre 2017

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