“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Tuesday, 04 October 2016 00:00

Angoli di "Universi geometrici"

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Una cosmogonia dal sapore tipicamente giapponese, la mostra in questi giorni fruibile presso le Fam Gallery. Universi Geometrici. Yumiko Kimura e Jun Sato, a cura di Cristina Costanzo, patrocinata dal Museum of Geometric and MADI Art di Dallas, inserita nel calendario delle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, esprime forme, giochi cromatici, luci, asetticità e angoli improbabili all'interno di simmetrie con tendenze labirintiche, e non vorticose.

In questo dialogo artistico, che dà avvio a un progetto espositivo ampio, materia concreta e forma visibile se ne stanno accanto l'uno con l'altro, come in un rapporto sentimentale. Che è in realtà presente tra i due artisti.
Kimura e Sato, che hanno esordito in città non molti giorni fa, presso l'Ex Scuola Rurale, nel cuore del Parco Archeologico della Valle dei Templi, a mo' di assaggio, adesso, stabilizzatisi in centro storico, illustrano, con le ultime opere prodotte, una seconda pagina di intuizioni artistiche.
E la mostra risulta contenuta, sobria, come in una classica ed elegantissima cerimonia del tè, le cui "maniere" codificate sembrano esserci tutte, dalla disposizione millimetrica all'estetica – e al rispetto – del vuoto intorno a coloro che osservano le opere. L'armonia si percepisce, l'alternanza tra un livello percettivo e il suo contrario anche. La tranquillità pervade il resto.
"Obiettivo del progetto curatoriale Universi Geometrici" – dichiara Cristina Costanzo per Il Pickwick – "è l'incontro tra la produzione di Jun Sato e quella di Yumiko Kimura, che si rivolgono rispettivamente alla fotografia e alla scultura e sono accomunati da un percorso formativo radicato nella cultura giapponese e aperto alle sperimentazioni europee. Leit motiv della mostra che, dopo il Parco Archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento fa tappa alla FAM Gallery fino al 30 ottobre, è il connubio tra invenzione e geometria attraverso il dialogo tra opere in cui la luce e il colore esaltano la forma. Il confronto tra lavori che scaturiscono da processi diversi (dal modello cartaceo, origami e kirigami, Jun Sato approda alla bidimensionalità della fotografia, mentre le sculture di Yumiko Kimura, attiva nell’ambito del movimento artistico Madi, si articolano con continuità nello spazio), si offre così a nuove prospettive di ricerca".
Scrutando l'armonia infusa nella "tazza-stanza", in cui non è possibile discernere tra sfumature e linee, ecco un breve identikit degli artisti.
Da un lato lei, Yumiko, una ricercatrice della luce, che, con i suoi vetri, ritagliati nemmeno fossero morbidi pezzi di carta, al limite della perfezione, nei "collage" narra di figure geometriche piane che, lentamente, crescono diventando solide, mettendo in discussione la dimensione palpabile degli scintillii.
Dall'altro lui, Jun, dal passato fortemente influenzato dagli studi cinematografici, creatore di intrecci, che, in prospettive ad hoc, somigliano a luoghi assoggettati da antichi scavi, fissati dalla foto digitale in panorami schematici, dove le ombre fanno da protagonista, gli orizzonti cadono nell'abisso, il nulla fa capolino e si manifesta dai vertici della cornice.
A unirli, oltre la mostra, una concezione zen dello spazio visibile dall'occhio umano.

 

 

 

 

Universi Geometrici. Yumiko Kimura e Jun Sato
a cura di Cristina Costanzo
opere nelle immagini Origami (Jun Sato); Spirale angulaire (Yumiko Kimura); Triptique (Yumiko Kimura); Kirigami (Jun Sato)
Fam Gallery
Agrigento, dal 1° al 30 ottobre 2016

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