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Sunday, 07 August 2016 00:00

Around, around

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Una trentina di impressioni sentimentali, nate da "appostamenti" in compagnia del pennello e del cavalletto, e peregrinazioni attraverso gli antichi vicoli arabi e normanni, o i nuovi angoli di una città che, con un po' di nostalgia, è chiamata Girgenti.

Lei, cittaduzza tenera, da sempre definita bella a causa di un verso strappato, anche senza effettive qualità, ma tutta eredità di un passato appena glorioso (escluso quello ellenico, anche qui in parte), mutuata, addolcita dalla mano di un giovane acquerellista castelterninese, il quale, in carta in cotone da trecento grammi e un'alchimia di pigmenti, luci e geometrie, ha quasi ridato (e dare considerazione all'occhio non natìo del De Marco pare di obbligo) anima e grazia ai luoghi, seppure essi appaiano costantemente – drammaticamente, a mo' di metafora – oggetto di venti cattivi che soffiano per toglierle aura. Come in realtà, e non in arte, accade.
Around Girgenti, inaugurata alla galleria di Paolo Minacori, curata da Cristina Costanzo, illustra l'immediatezza di un tratto che traduce romantiche bellezze, un po' fantasma, fatte di cieli mediterranei, tufo giallognolo, tramonti indicibili; fissandole, ed è fine questo ossimoro, con il linguaggio dell'acquarello, delicato, che in De Marco è reso alla sua essenza.
"Delicata e luminosa, lirica e vibrante", scrive la Costanzo sul catalogo, indicando le caratteristiche degli acquerelli "ispirati al paesaggio e alla vita quotidiana del territorio agrigentino. Il medium, al quale De Marco si rivolge [...], gli consente di confrontarsi intimamente con la natura siciliana, nelle sue molteplici forme ed espressioni e di esaltare la luce e il colore tipicamente isolani. Le opere in mostra, realizzate ad hoc per la Fam Gallery, palesano una raffinata armonia, enfatizzata dalla limpida trasparenza dei giochi di luce che accendono i toni e le sfumature del colore".
Le forme, se notate da distanza appropriata, difatti si compongono ora in geometriche prospettive, il cui punto di fuga gioca con il baricentro e le lontananze, ora con degli sfumati dalla tendenza all'astratto, tuttavia tradotte istintivamente dal calcolo percettivo del fruitore.
Epilogo, non a caso. Rossa, quasi sanguigna, è la firma dell'acquarellista, poiché, come egli stesso mi confessò, per questo colore vi è un affetto intimo che soltanto lui sarà in grado di spiegare.

 

 

 

Around Girgenti
Simone De Marco
a cura di Cristina Costanzo
FAM Gallery
Agrigento, dal 30 luglio al 28 agosto 2016

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