“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Thursday, 10 July 2014 00:00

La danza che denuncia

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Tre donne, tre creazioni di un pittore nella cornice della sua vita. In un piccolo ed elegante teatro di Trastevere a Roma (Spazio Uno), sabato 5 e domenica 6 luglio, è andato in scena lo spettacolo coreografato e diretto da Valeria Loprieno dal titolo Pablo. Il peggior nemico della creatività è il buonsenso.

L’impianto dello spettacolo è stato una ricerca dell’essere sovversivo, diffidente e geniale, caratteristiche che si addicevano ad uno dei più grandi e storici pittori del secolo scorso, Pablo Picasso, e già il titolo della pièce rimanda alla volontà di colpire, criticare e dare un’immagine forte e  differente.
Ludovica Avetrani (attrice e danzatrice) narrava alcuni episodi della vita di Pablo, mentre invece, le altre due danzatrici (Giovanna Rovedo e la stessa coreografa Valeria Loprieno) hanno incarnato i sentimenti delle donne delle sue opere sia con il volto, utilizzando una spiccata espressività, che con il corpo attraverso la danza ed il teatro-danza.
Sullo sfondo vari vestiti appesi con delle mollette ad un filo, immagine evocativa dei colori e degli odori delle città. Ogni vestito si addiceva ad un tale personaggio femminile, mentre la voce di Pablo restava all’attrice.
Tra lentezza ed ironia si è svolta la prima parte introducendo così pian piano il pubblico nel discorso e spiazzandolo poi con dimostrazioni di ironia. Interessante, infatti, la danza a terra con tutù e nasi rossi da clown. Il rosso, infatti, è stato un buon elemento per fungere da collante.
La giovane coreografa ha voluto proprio scavare nelle viscere del personaggio, fino ad arrivare alla critica amara che fu fatta a Pablo al momento della creazione dell’opera famosissima, Guernica, enorme tela che suscitò e suscita molte contraddizioni.
Nei pezzi coreografici si è notata la linea stilistica della coreografa, uso dinamico del suolo, tensioni e rilassamenti, forte gioco espressivo. Questo ha tenuto il pubblico sempre in attenzione.
La dinamicità della scena è stata attuata dall’attrice che pian piano modificava la scenografia. Dai vestiti appesi, ormai indossati dalle donne, ai pezzi di giornali, simbolo dell’artigianalità della creazione artistica e del giudizio critico per poi arrivare al momento finale: le donne ormai denudate fisicamente e moralmente del loro personaggio ed imballate come manichini.
Ed alla fine di tutta questa avventura cosa resta?
Ecco che sul colpo finale Pablo annuncia che nella sua vita aveva voluto solo essere se stesso!

 

 

 

Pablo. Il peggior nemico della creatività è il buonsenso
regia e coreografie
Valeria Loprieno
di e con Valeria Loprieno, Ludovica Avetrani, Giovanna Rovedo
voce Nicola Balbi
musiche AA. VV.
luci Francesco Rossini
foto Giacomo Citro
foto di scena Fabrizio Iozzo
produzione Progetto Cantiere Giovani – Nuovi Autori di AcT/Cie Twain physical dance theatre – in residenza presso SpazioCTw_centrocoreograficopermanente
Roma, Teatro Spazio Uno, 5 luglio 2014
in scena 5 e 6 luglio 2014

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