“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 06 February 2013 12:45

Come nel 1952

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“Ed ecco il divieto della Governante. Come i lettori potranno vedere, la sostanza della vicenda, narrata in questa commedia, è più la calunnia che l’amore fra le due donne. Nessuno degl’ingenui, in difesa dei quali si batte la censura democristiana, indovinerebbe il vero sentimento che lega la governante alla cameriera. D’altra parte, quest’amore irregolare, mentre in tutte le letterature moderne viene difeso e quasi proposto come modello, qui è condannato. La morale che vige nella commedia è quella provinciale del vecchio Leopoldo. E la peccatrice finisce coll’uccidersi. In che modo viene offesa la morale corrente? Qual è il principio sovvertitore che viene enunciato? Dove sono le scene che potrebbero offendere il candore di una quindicenne (se pure di ragazze quindicenni se ne vedano a teatro)?”.

Wednesday, 06 February 2013 07:59

L'attesa ed il molteplice

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Inconscio di una madre messo a nudo in un interno: denudato e narrato sfruttando al meglio le molteplici possibilità offerte dalla mimesi teatrale. Questo è La parola 'Madre', libero dichiarato tradimento dall'atto unico Emma B. vedova Giocasta di Alberto Savinio, messo in scena con felice congegno dalla compagnia “Teatro di Legno”.

Wednesday, 06 February 2013 08:07

Ridere di gusto, come ai vecchi tempi

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Al teatro Area Nord lo spettacolo comincia prima dell’uscita dell’artista sul palco. Dalle prime file una signora ancora col cappotto avverte preoccupata il resto della sala che manca ancora Vittoria. “Forse ieri saranno venuti in pochi perché c’era la partita del Napoli” osserva uno spettatore della quinta fila. “Per me è la prima volta che guardo lo spettacolo da così in alto” commenta un ritardatario.

Tuesday, 05 February 2013 08:08

Ecce Mor(t)o

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“Ah, la verità!… sempre in nome della verità dicono loro, sempre per cambiare ancora un po’ le carte in tavola dico io”: la “volontà di verità”, è stato il tipico atteggiamento di coloro (registi come Bellocchio, Baliani, Placido, giornalisti, storici), che nel corso degli anni hanno tentato di ricostruire  la trama dei fatti circa l’affaire Moro, ignari che proprio i fatti non esistono, morti anch’essi insieme ad Aldo Moro.

Monday, 04 February 2013 23:13

Frammenti di identità

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Amsterdam. 1-3 febbraio 2013. La biblioteca centrale dell’Università di Amsterdam ha ospitato per tre giorni studiosi internazionali che si sono confrontati su approcci e risultati per lo studio della ceramica nel Mediterraneo antico. Tema del convegno, nello specifico, i concetti di isola, territorio, costa, entroterra e le dinamiche di connettività, considerate sub specie rei cretariae.

C’è questo racconto di Davide Enia, La corsa senza fine del numero 8 si chiama, che sta proprio in mezzo a Sforbiciate. Storie di pallone ma anche no (Piano B, 2012) di Fabrizio Gabrielli (gran libro!), in cui si disquisisce di numeri. Enia parla degli altri tempi, quelli della Fiat 500 e 127, del PC e del 13 al totocalcio, e ne parla solo per spiegarci i numeri di maglia. “A quei tempi non si era un cognome su una maglietta griffata. A quei tempi si era un numero. E il numero aveva un compito”, è questo che lui vuole dire in tutto il racconto, attraverso i numeri: c’era un’altra visione del mondo, allora, più semplice, e con determinate certezze.

Monday, 04 February 2013 18:14

Vince chi resiste, "A Fronte Alta"

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Le vecchie foto in bianco e nero, quelle che ritraggono ragazzi giovani e sorridenti che si abbracciano, hanno sempre un po’ di poesia spalmata sopra. Anche quando non si conosce nessuno di quei volti ritratti, si insinua in chi guarda un po’ di nostalgia. Deve essere l’improvvisa coscienza del tempo. Quanto ne è passato? Che ne è stato di quei giovani? Dove vivevano? Cosa sognavano? Cos’hanno visto e fatto? Dietro ogni foto c’è una storia. Non è quella con la “S” maiuscola, quella che si studia a scuola con la successione dei re e dei presidenti, con le alleanze tra nazioni, i trattati e le invasioni. È una storia diversa, più piccola ma che molto spesso, senza che nessuno lo riconosca ufficialmente, può essere una storia di eroi.

Monday, 04 February 2013 17:13

Il 'Flying Circus' sotto esame

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I lettori de “Il Pickwick” protestano:

“Dopo i doverosi complimenti per la gestione del sito e per gli ottimi contributi dei collaboratori tutti, vogliamo rivolgere un pensiero di disapprovazione contro la serie di raccontini denominata ‘Flying Circus’. Queste pseudostorie sono completamente sfilacciate, non hanno un filo conduttore ben preciso e risultano essere semplicemente un’accozzaglia di sciocchezze o, nel migliore dei casi, gag mal riuscite. Dove sono i classici ‘Punch Line’ che chiudono lo sketch??? Che senso ha poi questo fantomatico “flusso di coscienza” che interrompe continuamente lo svolgersi del già confuso racconto? Ma soprattutto, a che pro utilizzare questa forma, detta erroneamente, “metanarrativa”?

A nostro avviso tale linguaggio surrealista tende semplicemente a creare ulteriore confusione nel lettore. Spero che la redazione prenda seri provvedimenti contro questo scempio. Grazie.”

 

MAGLIUOLO, HAI LETTO???

(la Redazione)

È iniziata domenica 3 febbraio 2013 la nona edizione del Festival Equilibrio (festival della nuova danza) che si svolgerà per tutto il mese all’Auditorium Parco della Musica di Roma e che vedrà come ospiti, nelle varie sale della maestosa struttura realizzata nel 2002 da Renzo Piano, grandi nomi della danza contemporanea internazionale.
Ad aprire il Festival è Sylvie Guillem, ormai da tempo l’icona indiscussa della danza.

Sunday, 03 February 2013 15:10

Martyrs o del Male

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Una bambina seminuda e col volto tumefatto corre disperatamente in strada e terrorizzata urla a squarciagola. Uno pseudo documentario della durata dei titoli di testa ci informa che la bambina, di nome Lucie, è stata recuperata ed accolta in un orfanotrofio dove ha fatto amicizia con una sua coetanea, l’amorevole Anna. La piccola Lucie, specificano gli autori del documentario, era tenuta prigioniera in una casa abbandonata, e lì, legata ad una sedia, era stata vittima di torture fisiche e psichiche. Queste le prime sequenze del film Martyrs, pellicola del 2008, opera del regista francese Pascal Laugier e presentato al festival di Cannes quello stesso anno con accoglienze contrastanti. Inizialmente in patria era stato anche vietato ai minori di 18 anni (cosa che in Francia non accadeva da vent’anni), poi il divieto si è abbassato a 16. Il film è appartenente a quel nuovo filone di cinema d’oltralpe denominato horror nouvelle vague. A nostro avviso è estremamente riduttivo etichettare un’opera del genere.

il Pickwick

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