“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Ludwig

Evocazioni e suggestioni sonore al San Carlo

Da tempo declinare  al femminile la figura del "direttore d’orchestra" è sempre meno un’eccezione. Al San Carlo di Napoli, alla guida dell’orchestra del Massimo napoletano, ritorna dopo due anni la giovane direttrice d’orchestra sudcoreana Han-Na Chang, già acclamata violoncellista, allieva del leggendario Mstislav Rostropovich e di Mischa Maisky. Al suo fianco, nel Concerto n. 1 in la minore per violoncello e orchestra op. 33 di Camille Saint-Saëns, il violoncellista statunitense Lynn Harrell, ospite delle principali istituzioni musicali mondiali e partner musicale di artisti del calibro di Anne Sophie Mutter, Itzhak Perlman, Vladimir Aškenazi, André Previn.
Nella magnifica sala del San Carlo iniziano a dipanarsi le sinuose melodie di Claude Debussy.

Claudio Abbado, un ricordo

Ricordare un grande direttore d’orchestra a pochi giorni dalla scomparsa senza rischiare di impantanarsi in rievocazioni agiografiche o, peggio, retoriche è impresa difficile. Ma se si tratta di Claudio Abbado – che dell’antiretorica ha fatto il tratto distintivo della propria arte interpretativa e della propria vita – ripudiare qualsiasi tentazione vanamente celebrativa costituisce un imperativo categorico.
Tra i più grandi direttori d'orchestra del secolo scorso, Claudio Abbado.

Pollini incanta con Chopin, nel ricordo di Abbado

Un diario intimo, acquerelli di variegate espressioni dell'animo umano; nostalgia, struggimento, rimpianto, disperazione, melanconia, illusioni. La produzione pianistica di Fryderyk Chopin (1810-1849) quale una sussurrata confessione, un monologo sommesso di un’anima pacatamente tormentata, tragicamente sensibile.

L'Olandese e il suo equipaggio approdano al San Carlo

Blasfemia, tempeste di mare, cupio dissolvi, nichilismo, fantasmi, redenzione: Der Fliegende Holländer di Richard Wagner.
Opera in tre atti rappresentata per la priva volta a Dresda il 2 gennaio 1843, scelta dal Teatro San Carlo di Napoli per celebrare il bicentenario della nascita del compositore tedesco (22 maggio 1813), coetaneo di Giuseppe Verdi (nato il 10 ottobre dello stesso anno).
L’opera di Wagner, della quale il musicista è anche il librettista, è imperniata sulla leggenda nordeuropea dell’Olandese Volante e del vascello fantasma: secondo varie versioni della leggenda l’Olandese, identificato con il capitano Bernard Fokke o con il capitano Vanderdecken, a capo del proprio vascello fantasma, sarebbe condannato a un duraturo e implacabile destino avverso.

Dal Doge Boccanegra al Doge Foscari

E dopo il Doge genovese Simon Boccanegra a calcare le tavole del palcoscenico del Teatro Costanti di Roma è il Doge di Venezia Francesco Foscari.
Il Teatro dell’Opera celebra il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi mettendo in scena, oltre al Simon Boccanegra inaugurale e la ripresa del Nabucco a luglio, un’opera giovanile di Verdi, ingiustamente considerata minore tra quelle del catalogo del compositore di Roncole.Opera romana, I due Foscari, essendo andata in scena la prima volta il 3 novembre 1844 al Teatro Argentina.

L'ondina Rusalka

Rusalka, opera in tre atti, su libretto di Jaroslav Kvapil, del compositore boemo Antonin Dvořák (1841-1904) debutta al Teatro di San Carlo di Napoli. Un debutto tardivo (la prima rappresentazione data 31 marzo del 1901 a Praga), potrà obiettarsi, ma con un’ottima e raffinata produzione: comunque meglio tardi - e bene! - che mai.

L'opera buffa napoletana

Il binomio Napoli e musica evoca immediatamente l’inestimabile patrimonio della grande canzone napoletana la quale, attraverso i suoi “topoi” letterari, la sensualità delle sue melodie, ha contribuito a rendere Napoli celebre nel mondo.
Basterebbe quale unico esempio l’universalità della canzone ‘O sole mio per testimoniare il successo planetario delle melodie napoletane, amate ed interpretate dai più grandi cantanti lirici della storia, in primis quell’Enrico Caruso nei confronti del quale la sua città natale fu ingiustamente avara di successi.

Il mare in musica

Il mare è lo sfondo materiale e soprattutto sonoro del Simon Boccanegra (Milano, Teatro alla Scala, 1881), melodramma in un prologo e tre atti di Giuseppe Verdi, che ha inaugurato con enorme successo di critica e di pubblico la stagione lirica e di balletto 2012 -2013 del Teatro dell’Opera di Roma.
Simon Boccanegra, primo Doge genovese, proviene dal mare: è "un uom di mare", come ricorda Amelia Grimaldi. È un corsaro, eletto allo scranno dogale grazie al voto popolare. Davanti al mare ceruleo Amelia Grimaldi, baciata dal sole del meriggio, attende l'arrivo dell'amato Gabriele Adorno. Al mare il vecchio Doge confiderà gli affanni del potere, rammaricandosi di non aver trovato, avendolo solcato assiduamente, in esso la tomba. Il mare diviene il liquido amniotico di Simone: "Ah! Il mare, il mare! Perché in suo grembo non trovai la tomba!", declama Simone nel III atto.
Intrighi politici, lotte tra patrizi e plebei nella Genova del ‘300 costituiscono le tematiche narrative di quest’opera dell’estrema maturità di Verdi.

il Pickwick

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