Il Pickwick
Caro Oliverio...
In Calabria la definizione della Legge Regionale sul Teatro sembra vittima d'una stasi improvvisa e immotivata: dopo una prima fase elaborativa − frutto del lavoro compartecipato tra Istituzioni e realtà artistiche che operano sul territorio − la definizione concreta della stessa sembra infatti vittima di un improvviso silenzio amministrativo, di un'improvvisa incapacità del Presidente della Giunta Regionale all'ascolto e all'azione conseguente. La Calabria paga questo silenzio e questa inattività istituzionale: la paga da anni, la paga da decenni (basterebbe ricordare che si tratta di una Regione nella quale il Ministero non ha riconosciuto la presenza di alcun Teatro Nazionale, di alcun TRIC e di alcun Centro di Produzione). Un lavoro di ideazione, di messa a punto d'urgenze e problematiche e di possibili soluzioni è stato compiuto; questo lavoro merita adesso ulteriore messa in discussione e concreta coniugazione normativa. Per il bene del teatro, per il bene della Calabria.
Il Pickwick ha ricevuto ieri e pubblica oggi il documento redatto in merito dall'Assemblea Permanente del Teatro Calabrese. Ritiene questa pubblicazione un doveroso segno d'attenzione.
Sof'ija Bers, riferita a suo marito Lev Tolstoj
"Cosa darei per poter sbirciare nella sua anima".
Samuel Beckett
"Che disastro i ricordi. Non bisogna pensare a certe cose, a quelle che ci stanno a cuore o piuttosto bisogna pensarci, perché altrimenti si rischia di ritrovarle, nella memoria, a poco a poco. Cioè bisogna pensarci giusto un po', tutti i giorni e parecchie volte al giorno, fino a che non le ricopra un insormontabile strato di melma".
Luigi Pirandello
“Mi hanno insegnato che bisogna essere sinceri. Sinceri? Ma la sincerità, per me, a questo punto, vorrebbe dire senz'altro: uccidere. Dio me ne guardi! Chi mi trattiene?”.
Louis Jouvet
"Ma come fare il teatro senza pensarlo, senza porsi domande? Come stare in mezzo alla gente e non guardarla e non chiedersi, non interrogarsi sul teatro e sul mestiere dell'attore? Su quello che il teatro è? Perché è? Perché lo si fa?"
Bruno Schulz
"Il Demiurgo non ebbe il monopolio della creazione; la creazione è un privilegio di tutti gli spiriti. La materia è dotata di una fecondità senza fine, di un'inesauribile forza vitale e al tempo stesso di un seducente potere di tentazione che ci spinge a creare. Nelle profondità della materia si delineano indistinti sorrisi, sorgono contrasti, si affollano abbozzi di forme. L'intera materia ondeggia di possibilità infinite che la percorrono con deboli fremiti. In attesa del soffio vivificatore".