“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Il Pickwick

Attilio Scarpellini

“L'attore è un catalizzatore di presenze invisibili e inattuali”.

Verso il teatro turistico. Lettera aperta dalla Puglia

Cogliamo volentieri l’invito di Michelangelo Campanale e Carlo Bruni a sviluppare un confronto fra gli operatori teatrali pugliesi su quello che giustamente Il Pickwick chiama il tempo dell’attesa in Puglia. Un tempo infinito, diremmo. A distanza di pochi anni la Puglia, cenerentola italiana per le buone pratiche fino a qualche anno fa, ha decisamente cambiato rotta nelle sue politiche culturali e lo ha fatto attraverso una lenta ma inesorabile metamorfosi.

In Puglia, in attesa. Lettera aperta di Michelangelo Campanale

Cari amici teatranti e caro pubblico,

oggi sento personalmente il bisogno di condividere con voi quel che per troppo tempo non siamo riusciti a raccontarci, così abituati a rincorrere un presente segnato da grandi cambiamenti relativi alle politiche culturali regionali.
Dal 2008 sono il Direttore Artistico della residenza teatrale di Ruvo di Puglia, che gestisco insieme alla mia compagnia, l’Ass. Cult. 'Tra il dire e il fare/La luna nel letto' all’interno del progetto Teatri Abitati, continuando a collaborare in qualità di regista e curatore di luci e scene con diverse compagnie pugliesi come la Coop. CREST, il Teatro Kismet, i Cantieri Teatrali Koreja, la Bottega degli Apocrifi, il Teatro Garibaldi, così come con importanti compagnie nazionali.

Vladimir Vladimirovič Nabokov

“Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più piacevoli della vita”.

Fëdor Michajlovič Dostoevskij

“Nelle case delle vedove vecchie e cattive c'è sempre tanta pulizia”.

Mariangela Gualtieri

“Ora la critica, ciò che comunemente s'intende con questo termine, è quasi sempre dentro l'alta velocità e l'alta velocità condanna alla superficie. Bella anche la superficie, certo, ma lì la critica non sembra più necessaria all'opera: può invece servire il mercato. L'alta velocità costringe il critico a un'intelligenza rapida, astuta, competitiva e nevrotica, cioè a quella intelligenza fondamentale oggi nella costruzione di qualunque Potere, ma così lontana dalla comprensione vera”.

Fernando Pessoa

“Scegliere modi di non agire è sempre stata l'attenzione e lo scrupolo della mia vita”.

Giorgio Strehler su Marcello Moretti

“L'attore, ad un certo punto, per il pubblico e i teatranti si identificava con la sua maschera. Per Marcello era quasi una condanna. Ricordo la sua tristezza, talvolta, dopo un travolgente successo. Diceva: 'E quando sarò vecchio e non potrò più fare l'Arlecchino?'. Non c'era in questa domanda soltanto la semplice paura del'attore che invecchia e che deve lasciare il suo ruolo. C'era lo smarrimento del vero attore davanti a tutti i personaggi che non aveva e non avrebbe mai potuto fare”

William Langland

“La cosa forse più importante è che l'opera d'arte debba essere esposta al contatto della vita via via che gli uomini di ogni epoca s'imbattono in essa, non come un'astrazione ma come un impegno inevitabile”.

Mimmo Borrelli

"Je songhe tutto chello ca nun songhe".

il Pickwick

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