“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Eleonora Cesaretti

Aragoste e distopia

Yorgos Lanthimos è un regista, produttore e sceneggiatore cinematografico greco che solo nello scorso 2015 è passato alla produzione in lingua inglese. È perciò comprensibile non averne sentito parlare, visto l’americacentrismo che vige nella produzione cinematografica mainstream. Il suo debutto anglofono ha come protagonisti Colin Farrell e Rachel Weisz: The Lobster, ha un sapore strano e spesso straniante, dal momento che fa della distopia la sua matrice creativa.

Il rombo nella notte

Mi sveglio di soprassalto, senza capire cosa mi abbia scosso dal sonno.
Non era da molto che Morfeo aveva preso a cullarmi tra le sue braccia e la mente e le membra intorpidite stentano a distinguere quelle strane sensazioni che mi stanno aggredendo.

Tutto l'opposto di tutto

Esche vive è uno di quei romanzi che ti sorprendono, uno di quelli che non riesci a smettere di leggere ma che, al tempo stesso, cerchi di tirare più a lungo possibile per continuare a goderne e per apprezzarne la narrazione.

Le due storie di Spotlight

Recentemente mi è capitato di vedere un film dal titolo poco attraente, uno di quelli pubblicizzati nelle multisale cinematografiche prima di quello per cui hai pagato. Una produzione che, durante i brevi minuti del trailer, sentivo il dovere morale di vedere: non solo per la storia raccontata, ma anche perché i protagonisti erano dei giornalisti.

"La vita segreta delle api": la cura reciproca

Ho iniziato la lettura de La vita segreta delle api credendo che si trattasse di un altro romanzo sulla lotta per i diritti civili che ha interessato gli Stati Uniti negli anni Sessanta del secolo scorso. Pensavo si trattasse di un altro romanzo che dava voce ad una minoranza della minoranza, ovvero alle donne, condannate in egual misura dal colore della propria pelle e dal sesso che fortuitamente era toccato loro alla nascita.
Il romanzo di Sue Monk Kidd è certamente questo, ma anche altro. Ed è proprio quest’aggiunta decretarne il successo.

Un'estate dimenticata

Ricordo con tenerezza le estati della mia infanzia, in cui le giornate erano votate all’ozio senza noia e a quel senso di libertà scaturito dal potersi vestire come si voleva, stare in ciabatte tutto il giorno e fare la propria comparsa a casa degli amici dirimpettai a qualsiasi ora avessimo voglia. Avrò avuto circa sette o otto anni. Abitavo ancora nella casa della mia infanzia, un’abitazione indipendente dell’inizio degli anni Settanta condotta dall’inflessibile polso di mia nonna, una donna temprata da una vedovanza giunta troppo presto e poco disposta verso gli schiamazzi di noi bambini.

Genius loci. Una mostra sulla luce

L’atmosfera e il peso di un luogo sono stati, fin dall’antichità romana, le basi su cui l’uomo ha costruito la propria identità, sia quella come singolo individuo nella sua dimensione intima, sia quella come gruppo nella sua dimensione culturale.

La dipartita di una città: Civita di Bagnoregio

All’arrivo, Bagnoregio si presenta come una comune cittadina. Potrebbe trovarsi ovunque, stretta tra rotatorie e le insidiose fughe della pavimentazione cittadina. Piccoli gruppetti di persone camminano qua e là seguendo una sorta di flusso; di solito persone con un aspetto del genere – con zaini, scarpe da trekking, macchine fotografiche e l’aria smarrita – non possono che essere turisti. Per questo mi chiedo come mai si dirigano nella direzione esattamente opposta alla nostra, dalla quale non viene quasi nessuno; mi viene il dubbio di essermi sbagliata, di non aver individuato l’ubicazione della famosa città che muore perché troppo impegnata nella guida.

La città delle contraddizioni (parte III): la perla nera

La terza e ultima tappa del nostro viaggio si coagula intorno alla città di Braşov. Snodo obbligato lungo la via ben più gettonata verso Bran e il suo letterario castello, Braşov ha una storia lunga secoli che si dipana attraverso lotte, incursioni, incendi.

La città delle contraddizioni (parte II)

Il convoglio polveroso sul quale viaggiamo fende versanti irsuti, snodandosi tra abeti spruzzati di neve che si innalzano fino al cielo. Dal finestrino opaco, queste montagne hanno l’aspetto di un dipinto eseguito con la tecnica del tratteggio. Hanno una bellezza diversa dalle foreste alpine alle quali sono abituata, e non hanno nemmeno l’aspetto di quelle americane, maestose e soverchianti, che tanto si vedono nei film d’oltreoceano. Queste sono remote, sembrano voler restare in disparte, un po’ come tutta la vera bellezza di questa regione incastonata tra i monti e punteggiata di case dai curiosi tetti scampanati, simili al cappello di una strega: la particolarità sta proprio in ciò che scelgono di non mostrarti, in ciò che lasciano in penombra nel tentativo di impressionarti con la facciata ufficiale.

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il Pickwick

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