"E d'altronde di che critica resterà da parlare, se la critica viene mandata in pensione? Oggi la mancanza degli spazi, l'intempestività delle uscite, il disinteresse della direzione dei giornali costringono a reinventare il mestiere, come se il critico appartenesse a una razza destinata all'estinzione. Altro che gioia del racconto, se ti si chiede solo di rappezzare qualche notizia, di gonfiare la polemica e lo scandalo, di attutire la noia".