“La vita come deve si perpetua, dirama in mille rivoli. La madre spezza il pane tra i piccoli, alimenta il fuoco; la giornata scorre piena o uggiosa, arriva un forestiero, parte, cade neve, rischiara o un’acquerugiola di fine inverno soffoca le tinte, impregna scarpe e abiti, fa notte. È poco, d’altro non vi sono segni”

Mario Luzi

Wednesday, 13 February 2013 22:46

Un giovane giocatore

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Anno nuovo disco nuovo per Peppe Marazzita. Dopo l’e.p. di esordio del 2011, E’ Tutto Gratis su La Fame Dischi, il mese scorso è uscito Mi Gioco I Sogni a Carte, sempre per la stessa etichetta. Sei canzoni che esprimono un punto di vista personale su argomenti personali, vissuti in prima persona, elementi di un discorso sul mondo di un giovane degli anni (duemila)dieci che non possono esulare dalla quotidianità.

Forse è questo il dato che segna lo scarto dal cantautorato classico italiano definitosi negli anni '70: l’incapacità di travalicare i limiti del proprio quotidiano, o quantomeno di non partire da lì, prima di affrontare temi più liberi e mediati dal linguaggio dell’invenzione poetica. Ma quel filone ha conosciuto eccezioni degne di nota, come Piero Ciampi che ha sicuramente cantato di sé in modo diretto (a volte cinico e crudo), non a caso omaggiato da Marazzita in Maledetto, schizzo che sintetizza la figura del cantautore livornese, il quale negli ultimi anni è stato giustamente rivalutato e assunto a nume tutelare da un largo numero di musicisti italiani.
Posters, introdotta da synth anni 80, richiama De Gregori con morbide note di chitarra prima di accelerare il ritmo e terminare con riff degni di Federico Fiumani. La melodia solare di Venderanno il Mare si accompagna a un testo pieno di ironia amara sul triste paesaggio sempre più sfruttato del Sud (della Calabria in particolare, regione di provenienza del Nostro). Un Balcone Coi Fiorinarra con brio del desiderio come rimedio alla precarietà esistenziale che disillude anche l’ultima parvenza di romanticismo. Disillusione che impedisce di volare oltre la propria condizione – “…nella vita che ci manda spesso a quel paese, nell’amore che ci addormenterà, nel pensiero di pagare le mie spese, con gli occhi rotti di chi ormai ha perso l’età…” – ma che non frena la volontà di superare l’impasse, così come si canta in Vai Via da Qua.
Una condizione di stallo di cui si è pienamente consapevoli, ben espressa dalle liriche di L’Artista da Giovane – ispirate a Dedalusdi James Joyce – in cui si oscilla tra la coscienza della propria solitudine e il desiderio di adeguarsi agli altri per non restare soli, mentre il cantato riecheggia lontanamente il grande Rino Gaetano (anch’egli ispiratore di buona parte dei “nuovi cantautori”).
In definitiva un lavoro in cui la parte strumentale raggiunge discreti livelli, aiutata da arrangiamenti essenziali (la parte vocale andrebbe curata meglio), mentre il tono compositivo generale richiederebbe un affinamento delle forme per acquisire una cifra che sia più personale e definita.

 

 

 

 

Mi Gioco i Sogni a Carte
di Marazzita
voce, chitarre Peppe Marazzita 
basso Tore Marazzita
chitarre elettriche Carlo Pronesti
batteria (Maledetto) Michele Turco
chitarre (Maledetto) Alessandro Dell'Ammassari
synth (Un Balcone con Fiori) Gianluca Di Vincenzo
registrazione, missaggio Peppe e Tore Marazzita, Daniele Rotella, Studio home recordings e “Cura Domestica” – Perugia
etichetta La Fame Dischi
tracklist : 1. Maledetto (Ballata per Piero Ciampi)  2. Posters  3. Venderanno il Mare  4. Un Balcone coi Fiori  5. Vai Via da Qua  6. L’Artista da Giovane

 

 

 

 

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